
Secondo l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, al summit in Alaska Vladimir Putin avrebbe accettato per la prima volta l’ipotesi che Stati Uniti ed Europa possano offrire all’Ucraina garanzie di sicurezza sul modello dell’articolo 5 della Nato, come parte di un eventuale accordo di pace. Intervistato dalla Cnn, Witkoff ha definito la concessione "rivoluzionaria", sottolineando che Mosca si sarebbe impegnata a introdurre una legge che vieti future violazioni della sovranità di Paesi europei e a non avanzare ulteriori rivendicazioni territoriali. "Siamo riusciti a ottenere la seguente concessione: che gli Stati Uniti possano offrire una protezione simile a quella prevista dall'articolo 5, che è uno dei veri motivi per cui l'Ucraina vuole entrare nella NATO", ha dichiarato al programma della CNN 'State of the Union'. Witkoff ha affermato che era la prima volta che sentiva Putin accettare questa condizione.
La formula discussa dell'“articolo 5 bis” è un meccanismo ispirato al principio di difesa collettiva della Nato, che non comporterebbe l’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica ma garantirebbe comunque una protezione militare contro eventuali future aggressioni russe. La proposta, sostenuta dallo scorso vertice di Londra da Giorgia Meloni, consentirebbe all’Ucraina di ricevere protezione militare senza gli oneri dell’adesione alla Nato come basi permanenti o contributi al bilancio comune.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore l’apertura americana, dichiarando che la “coalizione dei volenterosi” è pronta a fare la propria parte. Anche Volodymyr Zelensky ha ringraziato Washington, pur ribadendo che restano da chiarire i dettagli operativi e il ruolo specifico che avranno Stati Uniti ed Europa. Kiev, ha aggiunto, considera l’adesione all’Unione Europea parte integrante delle garanzie di sicurezza.
Witkoff ha difeso la scelta di Donald Trump di non insistere su un cessate-il-fuoco immediato, spiegando che la decisione riflette i progressi ottenuti nelle trattative. "Abbiamo affrontato quasi tutte le questioni chiave necessarie a un accordo di pace", ha detto, sottolineando di aver percepito una certa moderazione nell’approccio russo.