«Hub, troviamo un accordo o via libera al piano alternativo»

Cai aveva rassicurato la Regione Lombardia che stava lavorando a nuove, interessanti proposte per rilanciare Malpensa. Ma per restituire allo scalo il ruolo di hub ha chiesto il declassamento di Linate alla navetta Milano-Roma, come già detto e ridetto nelle scorse settimane. E Roberto Formigoni non ci sta. «Non siamo d’accordo con il progetto che ci hanno prospettato Roberto Colaninno e Rocco Sabelli di ridurre il traffico su Linate alla tratta Milano-Roma e, in cambio, di trasferire a Malpensa 14 voli e riportare a un numero consistente le tratte intercontinentali». Sacrificio di troppo perché, continua il presidente della Regione Lombardia, «Linate può diventare un city airport ma un conto è razionalizzare e un conto è penalizzare, mortificare drasticamente».
Una riduzione alla sola navetta che, annota il presidente Formigoni, «abbiamo fatto presente sarebbe immediatamente bloccata dall’Unione europea come avvenne esattamente dieci anni fa» ovvero «quest’ipotesi, probabilmente, non è percorribile». Naturalmente, aggiunge il governatore, al termine del confronto con Cai durato oltre sessanta minuti, un gruppo di tecnici della Regione e di Alitalia sono già al lavoro per approfondire tutti gli aspetti e valutare i progetti: «Intenzione della Regione è quella di discutere con Cai per trovare il miglior accordo possibile al fine di garantire un futuro per Alitalia e un servizio adeguato alla Lombardia. Se però questo non sarà possibile continueremo a lavorare sul nostro piano alternativo che, tra l’altro, prevede la liberalizzazione dei voli internazionali e nazionali».
Una «risposta» per restituire «slancio e capacità di crescita al sistema aeroportuale lombardo» che, parola di Massimo Ferlini, «solo in parte può venire da Alitalia»: «È il governo di concreto con Regioni e associazioni imprenditoriali a dovere “liberare” le potenzialità di Malpensa e Linate» e, quindi, spiega il presidente della Compagnia delle opere, «occorre un nuovo piano industriale da definire con Sea, per garantire lo sviluppo del sistema aeroportuale». Concretezza rispetto al Pd che «non esclude una manifestazione di piazza non radicalizzata per difendere gli interessi di Milano», mentre Filippo Penati, presidente della Provincia, fa sapere di «non accettare nessun diktat di Cai, piccola compagnia privata, su Linate».


E, intanto, c’è chi, Roberto Caputo (Partito socialista), dietro il ridimensionamento di Linate imposto da Cai intravede una «speculazione edilizia su vasta scala, con l’aggiunta che a Linate dovrebbe arrivare la nuova linea metropolitana». Fantapolitica cui si contrappone la necessità di dare una boccata d’ossigeno ai lavoratori (pure dell’indotto) che senza Linate rischiano di restare senza stipendio.

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