"Albanese fatti una Flotilla personale ma non rompere i c...". La lezione di Salvini alla funzionaria pro Pal

La stilettata del leader della Lega: "Spero che l'Onu la licenzi domani mattina, perché non mi rappresenta e non vi rappresenta"

"Albanese fatti una Flotilla personale ma non rompere i c...". La lezione di Salvini alla funzionaria pro Pal
00:00 00:00

“Prendi una barchetta a Livorno, fai una Flotilla personale ma non rompere i cog…”. Matteo Salvini non ha utilizzato troppi giri di parole nel dare un “consiglio” a Francesca Albanese, la relatrice speciale dell’Onu al centro delle polemiche ormai da settimane. Intervenuto a Firenze all'evento di chiusura della campagna elettorale con gli altri leader del centrodestra a sostegno di Alessandro Tomasi – candidato alle regionali della coalizione – il segretario federale della Lega ha stroncato senza mezzi termini la decisione del Comune fiorentino di dare la cittadinanza onoraria alla funzionaria pro Pal.

"Il 15 settembre dall'anno prossimo saranno i 20 anni dalla morte di una grande fiorentina e toscana, celebrata e ricordata nel mondo, Oriana Fallaci, una grande donna, libera e coraggiosa. Altro che dare come ha provato a dare la sindaca Funaro la cittadinanza onoraria alla signora Albanese” la stoccata di Salvini, che ha rincarato la dose così: Spero che l'Onu la licenzi domani mattina, perché non mi rappresenta e non vi rappresenta. A casa vale anche per lei”. Poi l’affondo finale in relazione al giudizio della Albanese sull’accordo di pace per Gaza targato Donald Trump: "Albanese ha detto che non è una pace giusta. Sottovoce: prendi una barchetta a Livorno, fai una Flotilla personale ma non rompere i coglioni".

Sempre sul tema, Salvini ha tenuto a sottolineare che la pace a Gaza "si deve anche a quello che alcuni giudicano un criminale, che è Bibi Netanyahu, che ha tenuto duro in un momento difficile". "Mi vergogno che nel 2025 anche in Italia ci sia la caccia all'ebreo che pensavamo finita con Hitler e i campi di concentramento, e la sinistra sta scherzando col fuoco" ha proseguito il vicepremier, che ha poi elogiato l’impegno di chi ha lavorato per la pace senza lesinare frecciatine a intellettuali e idoli rossi: "Se siamo arrivati a parlare di cessate il fuoco, di restituzione degli ostaggi, degli arretramenti degli eserciti, di ricostruzione di Gaza, non si deve alle Flotille, a Greta Thunberg, a Saviano o alla Albanese, ma alla forza del presidente Trump, al coraggio di papa Leone, si deve al governo italiano che non si è accodato ai pecoroni alla Macron nel riconoscere lo stato di Palestina.

Si deve anche a chi ha guidato Israele in un sentiero difficile, ha sgominato i terroristi islamici da cui era circondato, e adesso con coraggio può riportare i bambini israeliani e palestinesi a giocare, studiare e crescere insieme".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica