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Migranti, sbarchi, Ong: la lezione di Cassese ai talebani dell'accoglienza

Cassese conferma la legittimità dei decreti di Piantedosi: "Bene il governo su dichiarazioni programmatiche"

Il giurista Sabino Cassese
Il giurista Sabino Cassese

Migranti, sbarchi e Organizzazioni non governative. Sabino Cassese appoggia quanto fatto sin qui dal governo Meloni e smonta le polemiche sollevate dalla sinistra. "I decreti Piantedosi sono atti amministrativi conformi ad una legge nazionale", ha dichiarato il giudice della Corte costituzionale in una intervista rilasciata all'Adnkronos. Allo stesso modo, secondo Cassese, è stata legittima anche la scelta di sbarcare solo una parte dei migranti a bordo delle navi Ong perché "sotto il profilo del diritto interno", il diritto d'asilo presuppone "una verifica uno per uno della situazione degli immigrati".

Questa verifica, spiega Cassese, "come si evince anche dalle premesse dei decreti interministeriali" sarebbe spettata "allo Stato di cui ciascuna nave batte la bandiera" con "obbligo del comandante della nave di accertare a bordo se l'emigrante ha diritto di asilo". Per altro, come sottolinea il giudice, l'obbligo di verifica singolo "è imposto dal diritto internazionale, secondo il quale vi è un divieto di respingimento collettivo, divieto rafforzato dalle norme convenzionali sovranazionali". Pertanto, l'Italia si è comportata in punta di diritto, attuando uno schema è già stato messo in pratica: "Non è la prima la prima volta che nel mondo si cerca di operare sul concetto di frontiera per tenere sotto controllo l'immigrazione. Gli Stati Uniti d'America hanno la regola delle 100 miglia, all'interno delle quali un immigrato individuato non ha gli stessi diritti che sono assicurati sul territorio americano a tutte le persone".

Quanto riferito da Sabino Cassese è esattamente ciò che è stato a più riprese ribadito da Matteo Piantedosi e dal governo nel braccio di ferro con le Ong, davanti alle proteste della sinistra che, evidentemente, ancora una volta ha portato avanti polemiche pretestuose e senza fondamento. Il giudice della Corte costituzionale ha sottolineato che "fare la voce grossa non è nell'interesse nazionale" e che è fondamentale andare d'accordo con l'Unione europea. Tuttavia, secondo Cassese, "il governo ha cominciato bene con le dichiarazioni programmatiche, che insistevano sulla regolazione delle partenze, non degli arrivi, e con l'idea di un piano a favore dei Paesi africani, denominato piano Mattei".

Per quanto riguarda lo scontro con la Francia, quindi, Cassese spiega "che l'Italia ha il massimo interesse a raffreddare lo stato di tensione".

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