"Fa bene a sollecitare l'Ue". Flick promuove Meloni sull'immigrazione

L'ex presidente della Corte Costituzionale promuove il modus operandi di Meloni sull'immigrazione: ecco cosa ha detto

"Fa bene a sollecitare l'Ue". Flick promuove Meloni sull'immigrazione
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L’emergenza immigrazione, inutile negarlo, esiste e continua ad essere la principale spina nel fianco del governo. Il cambio di paradigma dell’Unione europea, però, è altrettanto evidente. La premier Meloni, prima nei due consigli europei e dopo con la visita a Lampedusa accompagnata dalla presidente della Commissione, vuole suonare la sveglia all’Europa, finora sorda all’enorme problema migratorio denunciato dall’Italia. Gli elogi, come spesso accade quando la strada da percorrere è quella giusta, arrivano da personalità lontane dal parterre politico della destra. Giovanni Maria Flick, ex Guardasigilli ed ex presidente della Corte Costituzionale, promuove l’approccio Meloni e boccia le continue dimenticanze della sinistra.

Flick promuove Meloni

L’immigrazione irregolare, inutile nascondersi dietro a un dito, è una matassa difficile da sbrogliare. Le misure annunciate da Giorgia Meloni nei giorni scorsi, che oggi arriveranno sul tavolo del consiglio dei ministri, vanno nella giusta direzione. Parola di Giovanni Maria Flick. “Cerchiamo un punto d’incontro – spiega l’ex giurista su La Stampa – tra il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, l’esigenza di manodopera delle imprese italiane e una cultura che consenta di assorbire lo straniero in tempi in cui il meticciato è sempre più dominante”.

A partire ovviamente dalla scelta dell’esecutivo, prossima all’ufficialità, di estendere il periodo di detenzione dei migranti da 12 a 18 mesi. L’estensione, assicura Flick, può rispondere ai dettami della Costituzione"se le condizioni per trattenerli sono umane e rispettose della dignità”. “Certo – continua l’ex guardasigilli - 18 mesi sono troppi, ma non è una carcerazione preventiva. Bisogna attrezzarsi per attuare la verifica in tempi ragionevoli del loro diritto a restare in Italia e in caso negativo procedere al rimpatrio. Insomma, nessun passo indietro.

La lezione alla sinistra

E sulla strigliata all’Europa, l’ex presidente della Corte Costituzionale non ha dubbi: la tirata di orrecchie ai Ventisette è positiva. "Mi pare di capire – dice Flick - che la premier chieda un accordo tra i Paesi confinanti e l'Europa per lavorare congiuntamente a impedire che i barchini partano”. Nessuna alternativa valida all’orizzonte “Mi pare che giustamente la premier solleciti un accordo con la Ue per cooperare con i Paesi africani per impedire le partenze”, continua Flick e conclude: “L’unico modo per affrontare la questione è coinvolgere l’Europa: bisogna che l’Ue apra un discorso con i Paese subsahariani per fare in modo che le persone non partano”. Tradotto: la linea dettata da Meloni con il Memorandum firmato con Tunisi.

L’esatto contrario di quanto auspica, ormai da dieci anni, la sinistra nostrana che, spiega Flick con dovizia di particolari, “mai si è preoccupata di garantire strutture decenti e rimpatri effettivi sperando poi che i migranti poi superassero i nostri confini”. In una sola frase: pragmatismo contro ideologia.

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