Genova, Imu in aumento per 27mila alloggi: ecco la prima stangata della sindaca Salis

Nel 2025 l'aliquota passa dallo 0,78 all'1,06. La giunta comunale di centrosinistra parla di una "scelta necessaria per non tagliare i servizi", ma le opposizioni insorgono: "È tornata la solita sinistra delle tasse"

Genova, Imu in aumento per 27mila alloggi: ecco la prima stangata della sindaca Salis
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Neanche il tempo di insediarsi a capo del comune di Genova che la giunta di centrosinistra tira giù la maschera: la prima manovra economica della sindaca Silvia Salis è infatti l'aumento dell'Imu. Palazzo Tursi ha stabilito di stangare circa 27 mila alloggi a canone concordato, facendo salire la tassa sulla casa: adesso l'aliquota passerà dallo 0,78 all'1,06 nel 2025. Una scelta dettata dal fatto che il campo largo si aspetta una maggiore entrata, all'incirca di 5,3 milioni di euro e utili per risanare il disavanzo da 50 milioni, o almeno questa è la motivazione ufficiale. Il vicesindaco Alessandro Terrile parla di "una misura necessaria" per non tagliare i servizi. Tuttavia l'annuncio non è stato esente da proteste.

I consiglieri comunali della lista "Vince Genova" attaccano: "Si colpiscono le fasce medio-basse e si incentiva il ricorso agli affitti brevi". Le associazioni dei piccoli proprietari non sono da meno, come l'Ape Confedilizia che definisce la manovra "un pessimo esordio" e annuncia che diserterà l'incontro previsto con il Comune venerdì. Per il presidente Vincenzo Nasini, "è una scelta miope che penalizza chi offre case a canoni calmierati". La presidente dell'Asppi, Valentina Pierobon, parla invece di "tradimento grave" e denuncia l'esclusione dei proprietari dal confronto: "Ci trattano come un bancomat. Senza di noi, crolla il mercato". Anche quest'ultima ha annunciato che l'associazione non parteciperà al faccia a faccia con i rappresentanti locali della maggioranza.

Gli esponenti di Fratelli d'Italia sono sdegnati: "La prima azione della giunta Salis è un aumento delle tasse. Abbiamo chiesto a gran voce, per settimane, che l'attuale maggioranza iniziasse a lavorare, ad agire, ma non che lo facesse a danno dei genovesi - scrive il gruppo consiliare di FdI attraverso una nota -. Tenere in equilibrio il bilancio del comune richiede lavoro e competenza, non possono pensare di aumentare le tasse per reperire risorse come dimostrato dalla decisione di aumentare l'Imu, dallo 0,76 all'1,06, sugli immobili affittati a canone concordato", proseguono. La decisione di fatto smentisce anche la recente intervista dell'assessore Patrone con grandi principi sulle politiche abitative: "Ma evidentemente, come già evidenziato più volte, la sinistra è capace solo di fare grandi proclami e promesse da campagna elettorale che puntualmente vengono smentite dai fatti. È tornata la solita sinistra delle tasse e dei no a tutto", conclude il partito di Giorgia Meloni.

Sulla stessa linea d'onda anche la Lega: "Siamo vicini ai piccoli proprietari genovesi e agli inquilini. Promettiamo una forte battaglia contro il primo, l'unico ad oggi, atto amministrativo-politico adottato dalla giunta Salis, che in una perfetta logica di sinistra ha alzato le tasse", dichiara in un comunicato la capogruppo della Lega in consiglio comunale a Genova, Paola Bordilli, e il consigliere Alessio Bevilacqua. "Con questo primo atto il sindaco va anche a sconfessare le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale.

Non accetteremo mai che la loro incapacità ad amministrare Genova - continua la nota - si traduca in azioni, anche ideologiche, a discapito della proprietà immobiliare, i cui rappresentanti, peraltro, non sono nemmeno ancora stati ricevuti dai nuovi amministratori del Comune: a dir poco uno strano modo di concepire il dialogo e il rispetto dei ruoli".

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