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"Chi rompe, paga". Pugno duro di Valditara contro i vandali delle occupazioni

Il ministro dell'Istruzione vuole un "patto di legalità" per responsabilizzare gli studenti: "I danni vanno perseguiti civilmente". E sull'esame di Maturità annuncia: "Torna la modalità pre-Covid"

"Chi rompe, paga". Pugno duro di Valditara contro i vandali delle occupazioni

"Chi rompe paga". Il nuovo governo di centrodestra intende apportare una serie di cambiamenti anche nell'ambito scolastico. A tal proposito si è pronunciato direttamente Giuseppe Valditara, che innanzitutto ha palesato la volontà di siglare un "patto di legalità" che si pone l'obiettivo di responsabilizzare le famiglie e gli studenti maggiorenni per eventuali danni compiuti nel corso delle occupazioni scolastiche. Non solo: il ministro dell'Istruzione ha tracciato novità anche sull'esame di Maturità e sulle retribuzioni dei docenti.

Il piano contro i vandali delle occupazioni

Valditara, intervistato da La Stampa, ha posto l'attenzione sul tema più attuale che mai delle azioni da parte degli alunni che decidono di occupare la struttura scolastica in segno di protesta. A suo giudizio va rispettato il principio che "chi rompe paga". Infatti non ci ha girato attorno e ha espresso la sua posizione tanto chiara quanto dura sulla questione: "Se ci sono dei danni questi danni vanno perseguiti innanzitutto civilmente".

"Non possiamo sprecare diversi milioni di euro a carico dei contribuenti per comportamenti che non hanno rispetto dei beni pubblici", ha aggiunto. Tra l'altro Valditara ha fatto luce su un prerequisito che dovrebbe essere alla base delle coscienze: "Dobbiamo essere consapevoli che si è parte di una comunità e dunque è necessario rispettare le regole di civile convivenza".

Come cambia l'esame di Maturità

Un fronte altrettanto importante è quello relativo alla Maturità, che in questi anni ha subito forti modifiche alla luce della didattica a distanza che ha imposto una revisione profonda della modalità di svolgimento dell'esame di Stato. In tal senso il ministro dell'Istruzione ha annunciato di essere orientato a tornare al metodo adottato prima dell'emergenza Coronavirus: "Prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole. Se dovesse funzionare male, si interverrà, ma l'idea che si cambi la Maturità solo per mettere un timbro trovo sia inappropriata".

Valditara ha annotato che il colloquio interdisciplinare "deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie". Comunque ha fatto sapere che invierà una circolare per illustrare in maniera chiara come andrà svolto il colloquio. "Non è, quindi, un colloquio disciplinare. Non deve esserci l'interrogazione in italiano, in greco o in matematica", ha tenuto a precisare. In sostanza dovrebbero tornare le due prove scritte (la seconda su due discipline) e il colloquio orale; la commissione mista dovrebbe essere composta da tre commissari esterni, tre interni e un presidente.

Le retribuzioni dei docenti

Quanto alle retribuzioni dei docenti, il ministro dell'Istruzione ha confermato l'intenzione di "valorizzare il merito di chi si assume particolari responsabilità".

Ovviamente non si vuole penalizzare "chi svolge il proprio lavoro con professionalità tutti i giorni", ma semplicemente pagare di più "gli insegnanti più formati e con responsabilità particolarmente delicate come i docenti tutor, che dovranno farsi carico anche degli studenti con maggiori difficoltà".

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