
I carabinieri del Ros di Firenze hanno eseguito nelle scorse un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell'imprenditore pratese Riccardo Matteini Bresci. Secondo gli inquirenti, avrebbe corrotto Ilaria Bugetti, sindaca Pd dimissionaria di Prato dallo scorso 20 giugno. Niente arresti domiciliari (diversamente da quanto chiesto dalla procura di Firenze) invece per la prima cittadina dimessasi a seguito dell'indagine. Resta indagata per corruzione a piede libero. Secondo quel che riporta stamani l'Adnkronos, il gip di Firenze che ha disposto la misura cautelare nei confronti di Matteini Bresci ha riconosciuto la sussistenza di "gravi indizi di colpevolezza per il reato di corruzione" nei confronti di entrambi gli indagati. Il gip pur ritenendo che la sindaca dimissionaria si sia "uniformata alle richieste dell'imprenditore in ragione del rapporto di amicizia e gratitudine che aveva verso il medesimo a causa dei benefici ricevuti nel corso degli anni", ha rigettato la richiesta di misura avanzata dalla procura per "il venir meno delle esigenze cautelari in seguito alle dimissioni dell'indagata dalla carica di primo cittadino di Prato".
Secondo il giudice infatti, "sebbene le dimissioni saranno irrevocabili solo dopo il termine di 20 giorni previsto dal Testo unico degli enti locali, non può dubitarsi della serietà delle medesime". Bugetti aveva annunciato la volontà di dimettersi poco meno di una settimana fa, anche se ha potenzialmente altre due settimane di tempo per ritirare le dimissioni. Un'ipotesi che ad oggi appare tuttavia decisamente remota: il suo ultimo giorno da prima cittadina di Prato sarà il prossimo 10 luglio, poi partirà l'iter propedeutico all'arrivo del commissario prefettizio nel capoluogo laniero. Nelle ore immediatamente precedenti alla decisione del gip e con le elezioni regionali in teoria non lontane (si parla del prossimo ottobre) la vicenda era inoltre approdata tra i banchi del consiglio regionale della Toscana con una mozione presentata da Fratelli d'Italia. E non è mancata la polemica, per l'assenza del governatore Eugenio Giani durante la discussione della stessa.
"È grave che il governatore Giani non si sia presentato in aula in occasione della discussione della nostra mozione sulle vicende che ruotano attorno all'ex-consigliere regionale e sindaco di Prato Ilaria Bugetti. Ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte del presidente che, invece, ha preferito sottrarsi al dibattito. Abbiamo presentato un atto prudente, rispettoso di Bugetti e del lavoro della magistratura, garantista, ma la risposta della maggioranza è stata come sempre arrogante e prepotente - ha detto il consigliere regionale di FdI Diego Petrucci - riteniamo poi profondamente grave l’assenza del presidente Giani sulla mozione presentata da Fratelli d’Italia, poi respinta dalla maggioranza, che chiedeva di verificare e scongiurare l’eventuale presenza di atti o procedimenti viziati da condotte illecite o riconducibili ad attività corruttive che abbiano coinvolto il consiglio regionale. Le condotte che vengono contestate ad Ilaria Bugetti, toccano direttamente anche il suo ruolo di presidente della Commissione Attività Produttive.
Sarebbe stato auspicabile, anzi doveroso, che una simile proposta fosse avanzata dalla stessa maggioranza, vista la necessità di dissipare ogni ombra sul funzionamento dell’istituzione che rappresentiamo. Ci auguriamo sinceramente che Bugetti possa chiarire al più presto la propria posizione".