
Si è tenuto oggi l’ultimo Consiglio regionale in Calabria dopo le dimissioni di Roberto Occhiuto. Al termine di un breve dibattito, l’aula ha preso atto delle dimissioni formalizzate dal presidente della giunta, che – indagato per corruzione – ha deciso di fare un passo indietro per non paralizzare una Regione che ha bisogno di correre. E nel corso del suo intervento si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.
Pronto a correre alle regionali previste a novembre, Occhiuto è tornato sulle ragioni delle sue dimissioni e ha tenuto a respingere l’accusa di aver piegato la volontà del Consiglio alla sua. "Quando per esempio ho posto la questione di fiducia per la prima volta nella storia del regionalismo in Calabria, quando ho detto: 'Questo provvedimento passa, oppure mi dimetto’, non era mia intenzione svolgere la mia attività in maniera autoritaria, ma era mia intenzione svolgere la vita di presidente in maniera determinata" l’analisi dell’esponente di Forza Italia.
Nel corso del suo intervento, Occhiuto si è soffermato sulla sua vicenda giudiziaria e – conscio “che sarò archiviato” – non ha utilizzato troppi giri di parole. “Ma si può governare così?” la domanda provocatoria: “Si può governare con questo clima, che in ragione di una legittima inchiesta della magistratura, crea continuamente delle fake news e alimenta un chiacchiericcio che è fastidiosissimo, e genera un rallentamento nella gestione amministrativa quotidiana della macchina regionale. No, non si può continuare così. Io non ho voluto che quest'ultimo anno di legislatura fosse un cupio dissolvi".
Il governatore uscente ha poi negato di essersi dimesso per ragioni politiche, ribadendo che l’unica ragione alla base della scelta è il timore di fermare il processo di cambiamento messo in moto. Sul punto, Occhiuto ha puntato il dito contro chi “utilizza le inchieste della magistratura per fare lotta politica, essendo incapace di sconfiggere sul terreno elettorale”, chi “spera di poter sconfiggere l'avversario attraverso le stesse inchieste".
Non sono mancate le frecciatine all’opposizione, che anziché tifare per lo scioglimento anticipato “è preoccupata”: “In questi quattro anni, mi chiedo perché non ha costruito un’alternativa di governo, ha solo attaccato. Se siete tranquilli che i calabresi non hanno percepito la grande mole di attività che questa esperienza ha realizzato in Calabria, lo vedremo alle elezioni”.