
Roberto Occhiuto ha firmato la lettera di dimissioni da presidente della Regione Calabria. È stato lo stesso politico a confermarlo in una nota: "Oppositori, sciacalli e odiatori hanno tifato continuamente per il fallimento della Calabria, e non solo per bloccare me. Adesso sceglieranno i calabresi se il nostro lavoro dovrà proseguire o meno". Il governatore - indagato per corruzione - ha poi aggiunto: "Continuerò personalmente e insieme alla mia Giunta a prendermi cura della Regione fino al giorno delle elezioni. Voglio bene ai calabresi che hanno creduto in me. Ho lavorato e continuerò a farlo anche per quelli che non ci hanno creduto".
Occhiuto è indagato da circa un mese e mezzo. Giovedì ha reso noto il suo passo indietro per non paralizzare la Regioni e ha annunciato di volersi ricandidare. Per l’ex capogruppo di Forza Italia alla Camera è stata una scelta necessaria, poiché dall’apertura delle indagini sarebbe impossibile continuare a gestire l’amministrazione perché “nessuno si assume la responsabilità di firmare niente”.
L’indagine della Procura di Catanzaro coinvolge anche l’ex socio Paolo Posteraro e l’amministratore unico di Ferrovie della Calabria Ernesto Ferraro. Al centro dell’ipotesi dei pm ci sono quattro società in cui il governatore uscente è socio con Posteraro, che è capo della segreteria della sottosegretaria Matilde Siracusano, che è anche la compagna di Occhiuto. Il mandato sarebbe scaduto nell’autunno del 2026, quindi di fatto si andrà al voto un anno prima rispetto alla naturale scadenza.
Occhiuto sarà sostenuto dal centrodestra compatto, mentre gli altri partiti sono al lavoro sui candidati: l’unico movimento ad aver annunciato l’aspirante governatore è Avs, che ha deciso di puntare sull’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.