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"Siamo la maggioranza del Paese". Landini arringa una sinistra divisa

Non solo le assenze annunciate di Renzi e Calenda, ma pure Conte non era presente in piazza San Giovanni organizzata della Cgil. Il segretario generale rilancia: "Il governo introduca il salario minimo"

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Cori di "Bella ciao", difesa della Costituzione e attacchi al governo. Il corteo organizzato dalla Cgil diventa va in scena con la medesima tecnica che ha caratterizzato tutte le manifestazioni della sinistra quando c'è all'esecutivo uno schieramento avversario. Anche perché la protesta in piazza era stata prevista per la data odierna già addirittura all'inizio dell'estate con il preciso intento di criticare una legge di Bilancio che ancora non esisteva (e, a dire la verità, ufficialmente non esiste ancora adesso).

Conte dà forfait

A parte il Terzo Polo, in piazza San Giovanni in Laterano sono presenti tutti gli esponenti delle opposizioni: da Elly Schlein ad Angelo Bonelli, passando per Nicola Fratoianni e Riccardo Ricciardi, vicepresidente del Movimento Cinque Stelle. Ma non c'è Giuseppe Conte, impegnato a Foggia per la campagna elettorale delle Comunali. "L'importante è condividere le battaglie", sostiene Chiara Braga del Pd. La solidarietà politica nei confronti degli attacchi terroristici subiti da Israele da parte di Hamas sono unanimi, naturalmente non possono mancare i riferimenti triti e ritriti sul fascismo.

Uno striscione degli Elettrici di Ascoli raffigura Giorgia Meloni con un lungo naso da Pinocchio e accanto a lei ha un pacco di pasta "Balilla", i "manganelli rigati". Alcuni partecipanti alla manifestazione hanno portato un fantoccio di gommapiuma contro la premier, rappresentata con lo sguardo torvo e una lunga lingua biforcuta. Il pupazzo ha al collo un cartello: "Tagli alla sanità, condoni fiscali, briciole per i poveri". Il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, va all'attacco sulla riforma costuzionale: "La proposta del premierato, mentre si umilia la funzione del parlamento e del Quirinale - afferma -. Calderoli con l'autonomia, un Paese diviso tra sopra e sotto. È un governo con pulsioni nazionaliste e autoritarie che opera per una società chiusa e intollerante".

Le parole di Landini

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, prende parola sul palco alla fine del corteo. "Questa è la piazza che vuole unire tutto ciò che è diviso, che vuole cambiare il Paese, questa è la piazza di chi paga le tasse e per questo vogliamo essere ascoltati", afferma l'ex leader della Fiom. Anzi: "Siamo la maggioranza del Paese", in barba ai netti risultati delle ultime elezioni. Non si sa se tutti quelli che non hanno partecipato alla manifestazione di oggi siano degli evasori totali, ma Landini coglie l'occasione per rilanciare la battaglia per l'introduzione del salario minimo, nonostante appena tre anni fa era assolutamente contrario a questo provvedimento. "Il governo anziché assumersi la responsabilità di convocare le parti sociali e dire cosa vuole fare sui contratti, sulla legge sulla rappresentanza, sul salario minimo, ha subappaltato il suo ruolo al Cnel", è il suo attacco. E mentre la piazza intona "Sciopero, sciopero", Landini invita il governo a "non farci campagna elettorale sui migranti", perché "la discussione vera da fare con l'Europa è come si cambiano le politiche di austerità".

Infine una promessa (o una "minaccia" a seconda dei punti di vista) alla Meloni e ai suoi ministri: "Non ci fermeremo".

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