Dopo aver condiviso un lungo comunicato social, il primo, da quando è esploso il caso, Maria Rosaria Boccia ha rilasciato un'intervista video in esclusiva al quotidiano La Stampa. Pochi minuti, meno di 5, per raccontare parte della sua verità dopo la lunga intervista di Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, nel corso del telegiornale di Rai1 nella serata di mercoledì 4 settembre. L'intervista del quotidiano torinese inizia dalla fine del comunicato di Boccia, dove lei contesta l'attribuzione di soprannomi e titoli quali "influencer, accompagnatrice, sartina, 'una che si vuole accreditare', millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e 'un amore culturale'". Ma lei ci tiene a specificare di essere "un'imprenditrice da vent'anni". Sollecitata dal giornalista, spiega di aver frequentato la facoltà di Economia all'università ma è alla terza domanda che l'intervista entra nel vivo. "Alcune persone lo ricattano", dice.
Boccia riferisce di aver conosciuto il ministro "il 5 agosto (2023, ndr), come possono testimoniare le foto sui miei social, alla presentazione per la candidatura della cucina italiana a Patrimonio dell'Unesco". L'imprenditrice spiega di aver viaggiato con Sangiuliano a titolo di "consigliera grandi eventi del ministro. Inizialmente è stata una proposta e ho seguito il ministro per conoscere la realtà del ministero e poi dagli inizi di luglio è stata istruita la pratica per diventare consigliera".
Nel corso dell'intervista, poi, si arriva a parlare del nodo dei pagamenti per le trasferte, che Sangiuliano ha più volte ribadito essere stati fatti tutti dal suo conto privato. Una versione che lo stesso ha fornito anche al presidente del Consiglio. Ma Boccia prosegue con una ricostruzione diversa dei fatti: "Ho sempre saputo che pagava il ministero, come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria che organizzava sempre tutti i viaggi". Sul sopralluogo di Pompei a luglio di quest'anno, Boccia conferma che si trattava di un passaggio inerente il G7 e, spiega l'imprenditrice, "il ministro ha approfittato per verificare alcuni scavi".
Si parla, quindi, della mail del 5 giugno, pubblicata da Dagospia, che secondo Boccia conterrebbe informazioni riservate: "Il direttore del parco l'ha inviata sotto espressa comunicazione del ministro. Infatti il direttore non penso abbia frainteso proprio nulla perché c'erano tanti testimoni e il ministro è stato molto chiaro a sottolineare che doveva recapitarla anche a me". All'interno, dice Boccia, "c'era 'alternativa dei due percorsi che gli altri ministri del G7 avrebbero dovuto fare e le informazioni relative all'organizzazione".
Nel confermare che la consulenza era a titolo gratuito, Boccia sostiene che la spiegazione per il non buon fine della nomina "debba darla l'istituzione, non io". E anche sulla presunta relazione personale o sentimentale, Boccia glissa: "Dovrebbe chiarirlo lui". Conferma di essere salita sull'auto di tutela del ministro sempre in sua presenza ma "non solo in trasferte brevi, anche lunghe". E a proposito del presunto ricatto sotto il quale lei dice sia il ministro nel comunicato social, nel corso dell'intervista ha dichiarato: "Mi riferisco ad alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto". Quindi, ha concluso: "Tradita? No, il tradimento lo subisco da persone a me care. Sicuramente la situazione poteva essere gestita in una forma più rispettosa".
Intanto, nella giornata di domani, il ministro ha un incontro con i suoi avvocati, insieme ai quali sta valutando l'opportunità di presentare un esposto in questura.
Il padre di Maria Rosaria Boccia, invece, intervistato in esclusiva per il programma "4 di sera" di Paolo del Debbio, dà ragione a chi crede che sua figlia sia "vittima di qualcosa di più grande". E poi, su la figlia, ha dichiarato che "il lavoro che fa lo fa tranquillamente, un lavoro che fa bene, è conosciuta, eccetera. Solo questo posso dire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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