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“Meglio al Pride che da Vespa”. Schlein attacca Conte

Il segretario dem si scaglia contro il governo e attacca il leader pentastellato: "Per me è più importante essere al Pride che in masseria da Bruno Vespa"

“Meglio essere al Pride che da Vespa”. Schlein attacca Conte

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Tre mesi di segreteria e un solo dato certo: Elly Schlein si muove meglio nelle piazze che nelle dinamiche politiche parlamentari. Dalla lotta al fascismo immaginario alla difesa sacrosanta dei diritti Lgbtq+, la leader dem cerca di trasformare qualsiasi manifestazione in una passerella politica premeditata. Da qui Schlein prova a gestire un partito che va da tutte le parti: ricuce le enormi divisioni interne, tende la mano all’alleato di turno e lancia veleno contro l’esecutivo di centrodestra. L’ultimo attacco targato Elly arriva direttamente dal Pride di Roma. “Per me – confessa Schlein a La Stampa – è meglio essere qui che in masseria da Vespa”. I destinatari non sono solo gli esponenti del governo guidato da Giorgia Meloni. Chiamato in causa anche il leader pentasetllato Giuseppe Conte, che oggi sarà in Puglia ospite al forum nella masseria di Bruno Vespa.

Il campo largo diviso sul Gay Pride

Il “nuovo” campo largo si divide anche lungo il corte del Roma Pride, una manifestazione dove la politica fa il bello e il cattivo tempo. Attacchi sconsiderati all’esecutivo, slogan estremamente politicizzati e accuse incrociate. Il tutto condito con dichiarazioni al veleno firmate Elly Schlein nei confronti dei nemici al governo e degli “amici” all’opposizione. La giovane leader dem accusa gli assenti: “Non credo che Vespa si sia offeso ma per me è più importante essere qui, ha un significato particolare”. Destinatario principale è Giuseppe Conte che non assiste alla scena, perché è in Puglia, anche lui ospite di Bruno Vespa e del suo forum annuale.

Il movimentismo di Schlein

La ricetta di Elly Schlein è sempre la stessa: scendere in piazza per rimediare alle enormi mancanze politiche e usare il corteo come un palcoscenico in movimento. “Ci siamo con i nostri corpi – ripete Schlein alle telecamere – e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride”. Un modo sia per attaccare l’esecutivo di centrodestra sia per rimarcare le differenze con il Movimento guidato dall’avvocato del popolo, grande assente di ieri. L’asse giallo-rosso si scontra con il movimentismo firmato Schlein, più incline a tracciare le differenze che creare terreno comune con le altre forze di opposizione. Una tattica che va oltre il semplice iter parlamentare.

Le proposte della giovane segretaria con tripla cittadinanza, a ben vedere, difficilmente arrivano dall’Aula della Camera o da interviste organizzate con la stampa. La posizione del nuovo corso dem targato Schlein, a dispetto della normale dinamica politica, si forma nella presenza di piazza e nel palcoscenico del corteo.

L’uso del corpo e della voce per colmare tutte le omissioni politiche e per cercare di guidare un partito senza una vera leadership.

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