Meloni: "Assurdo che vadano a giudizio loro e non io"

Il messaggio di Salvini: "Avanti insieme e a testa alta, non ci fermeranno!". Da sinistra le solite polemiche strumentali

Meloni: "Assurdo che vadano a giudizio loro e non io"
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Archiviazione per Giorgia Meloni e richiesta di processo per il sottosegretario Alfredo Mantovano e per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Queste le conclusioni del tribunale dei ministri sul caso Almasri destinate a riaccendere lo scontro politico e non solo. La conferma è arrivata dal primo ministro, che senza troppi giri di parole ha definito la tesi “assurda”.

“Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assuntà: e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso’" le parole della Meloni: "Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all'Intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda". La leader del governo ha dunque rimarcato: "A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro”.

“Nel merito”, ha aggiunto, “ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere". Una presa di posizione netta, categorica. E i componenti del governo sono al suo fianco. Questo il primo commento di Matteo Salvini: “Alla faccia del 'non ricordo’ degli smemorati Conte e Toninelli sugli sbarchi dei clandestini. Avanti insieme e a testa alta, non ci fermeranno!”. Il riferimento è ai fatti della nave Diciotti quando la Lega era ministro dell'Interno nel governo gialloverde guidato dal leader 5 Stelle.

Dal centrodestra è intervenuto anche Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati: "La decisione del Tribunale dei Ministri di rinviare a processo il Sottosegretario Mantovano e i ministri Nordio e Piantedosi per il caso Almasri è priva di ogni fondamento. Con una linea incomprensibile si dispone l'archiviazione della premier Meloni, sostenendo che non fosse informata di quanto deciso, e contestualmente si chiede l'autorizzazione a procedere nei confronti di tre figure di primissimo piano del governo, perché avrebbero agito in totale autonomia. Come a dire che nel governo non esiste condivisione. Tesi senza senso, surreale. Solidarietà a Mantovano, Nordio e Piantedosi. Continueremo a lavorare per cambiare l'Italia con ancora più forza e determinazione".

Da sinistra invece le solite polemiche strumentali. Oltre ad aver definito “delirante” il post del primo ministro, Riccardo Magi di +Europa ha affermato che la Meloni “rivendica la liberazione di un torturatore e stupratore, ricercato dalla Corte Penale internazionale a cui il nostro governo ha offerto un passaggio con aereo di Stato in Libia per fuggire all'arresto anziché consegnarlo alla Cpi“. Sulla stessa lunghezza d’onda il verde Angelo Bonelli, che ha invitato il premier e i ministri a non “nascondersi dietro l’immunità”: “Ciò che è assurdo presidente Meloni è che avete liberato uno stupratore, anche di minori, un assassino, un trafficante di esseri umani .

Di questo vi dovete vergognare e non c'è processo che potrà sanare questa onta per l'Italia di fronte alla violazione di ogni principio morale che dovrebbe sovraintendere l'azione di chi governa . Assicurare alla giustizia, assassini,stupratori dovrebbe essere l'obiettivo principale e non liberarli”.

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