Meloni a gamba tesa: "Noi accusati di odio da chi festeggia l'omicidio di Kirk"

Il primo ministro ospite alla festa nazionale dell'Udc: "Odio e violenza politica stanno tornando una realtà". Poi sulle riforme: "Avanti su giustizia e premierato"

Meloni a gamba tesa: "Noi accusati di odio da chi festeggia l'omicidio di Kirk"
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Odio e violenza politica stanno tornando una realtà: questo l'allarme lanciato da Giorgia Meloni. Ospite della festa nazionale dell'Udc, la leader del governo si è soffermata sull'omicidio di Charlie Kirk e non ha lesinato attacchi a coloro che hanno esultato per la morte dell'attivista: "Vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, guarda un po' dagli stessi che festeggiano e giustificano l'omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee". Kirk "semplicemente si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema, perché era convinto delle sue idee" ha rimarcato il presidente del Consiglio: "Lo faceva con il sorriso sulle labbra, lo faceva con rispetto, faceva paura per questo".

La Meloni ha poi messo nel mirino la sinistra: "Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro. Perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia".

Non è venuto meno un riferimento all'assurda teoria di Piergiorgio Odifreddi, "intellettuale della sinistra" che ha detto che sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa "Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente: intende che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee? O a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee o a cui è comunque comprensibile che venga voglia di sparare in base alle idee?".

"Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente" ha proseguito la Meloni nel suo intervento, ponendo l'accento sul clima rovente di oggi: "Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l'odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine".

Nel corso del suo intervento, la Meloni ha parlato anche dei progetti del governo e ha sottolineato come Roma rappresenti "di fatto l'ancora di stabilità in Europa". "Ne siamo orgogliosi" ha aggiunto: "Questi risultati non sono il frutto del caso ma delle scelte che abbiamo fatto". Il lavoro prosegue senza sosta, a partire dalla manovra: "Noi abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra, nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo abbassate. E vogliamo proseguire in questa direzione come sapete ora concentrandoci con la prossima legge di bilancio sul ceto medio". Avanti per due anni senza farci distrarre, la strada indicata: "C'è ancora molto da fare nei due anni che ci separano dalla fine della legislatura sulla competitività delle imprese, sulla sburocratizzazione, sul merito, sul costo dell'energia, sulla sicurezza, sulla casa. Chiaramente lo faremo insieme saltando gli ostacoli, lasciando indietro chi vorrebbe inchiodare questa nazione ai suoi problemi di sempre".

Avanti sulle riforme è l'altra indicazione della Meloni. A partire dal premierato, cavallo di battaglia di FdI: "Vogliamo archiviare la stagione dei governi tecnici, arcobaleno, che passano sulla testa dei cittadini. I cittadini chiedono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l'economia. Stiamo vedendo come la stabilità faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione. Quindi andremo avanti". Uno sguardo anche alla giustizia: "Andremo avanti sulla separazione delle carriere, sulla riforma del Csm, perché vogliamo spezzare il sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più giusta per i cittadini".

La Meloni è poi tornata sulle analisi sul suo discorso al Meeting di Rimini e ha ammesso: "Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini, c'è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0: perché no 3.0... Che volevo dare la caccia ai cattolici: state tranquilli che non vi do la caccia.

Tranquillizzo tutti, non sto cacciando nessuno, non cerco una legittimazione religiosa, spero che Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema". "Rimango sempre me stessa" ha proseguito la leader del governo: "Non ho mai avuto stima dei politici mutaforma che inseguono le contingenze. Quello he ho detto al Meeting è quello che penso da sempre".

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