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Meloni mette all'asta i doni di rappresentanza: ecco la lista dei regali ricevuti dalla premier

Il segretario generale di Palazzo Chigi ha disposto la vendita dei beni andati alla presidente del Consiglio nei suoi viaggi all'estero: una delibera ha affidato il servizio di gestione della vendita dei doni a una galleria d'arte romana

Meloni mette all'asta i doni di rappresentanza: ecco la lista dei regali ricevuti dalla premier
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I doni di rappresentanza ricevuti dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante i suoi viaggi ufficiali all'estero andranno all'asta e il ricavato potrà essere devoluto ad associazioni e organismi senza scopo di lucro. Dalla parure di gioielli ricevuta dalla Libia al paio di scarpe di pitone blu e tacco in oro, passando per il tablet donato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky: sono alcune centinaia gli omaggi destinati alla premier in questi tre anni nelle sue visite ufficiali, in Italia e nel mondo. Per la precisione si tratterebbe di 270 regali, come emerso lo scorso 3 maggio dall'elenco depositato alla Camera dei Deputati in seguito a un'interrogazione presentata dal deputato di Italia Viva Francesco Bonifazi.

Per legge, non possono essere trattenuti quelli con un valore di 300 euro e gli oggetti più preziosi vengono conservati un un caveau. A fine ottobre il segretario generale di Palazzo Chigi ha disposto la vendita di questi beni e, negli scorsi giorni, una delibera ha affidato il servizio di gestione dei doni di rappresentanza ricevuti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri alla società "Bertolami Fine Art S. r. L.". Non si conosce ancora la lista precisa dei doni che andranno all'asta. La stima del valore e la conseguente cessione i regali spetterà alla casa d'aste e galleria d'arte romana che ha ottenuto l'appalto da 40mila euro offrendo, "quale corrispettivo, il 5% sui proventi della vendita".

Nel contratto visionato dall'agenzia La Presse si legge che, con il decreto del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2025, il Dipartimento per i Servizi Strumentali della Presidenza del Consiglio dei ministri ha "ricevuto mandato di avviare il procedimento di vendita dei doni istituzionali di rappresentanza ricevuti dal Presidente del Consiglio dei ministri, On. Giorgia Meloni, acquisiti al patrimonio della PCM, mediante individuazione di un soggetto esterno cui affidare l'attività estimale dei beni da vendere e l'esecuzione di un'asta pubblica". L'asta verrà battuta presso una delle sedi istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al fine di consentire la più ampia partecipazione, "alla stessa si potrà partecipare sia in presenza sia in modalità virtuale".

Per quanto riguarda il compenso, "il corrispettivo contrattuale è dato dalla percentuale offerta in sede di affidamento, pari a 5%, che sarà applicata sui proventi della vendita dei beni". Pertanto, il detto corrispettivo verrà "determinato solo dopo l’espletamento della procedura di vendita. In ogni caso - si legge ancora - il valore della procedura, ivi compresa l'opzione descritta nell'articolo precedente, non potrà essere superiore a € 40.000,00". Dalla vendita si stima quindi un ricavato di circa 800mila euro.

L'elenco completo degli oltre 270 doni di valore superiore ai 300 euro è stato reso noto alla Camera dal governo nel maggio scorso, a seguito di un'interrogazione parlamentare: "Nella lista, consultabile dai soli deputati, figurerebbero tra gli altri tappeti, quadri, gioielli, un paio di scarpe di pitone e il foulard donato dal primo ministro albanese Edi Rama".

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