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Annullato lo sbarco a Pesaro: nuovo porto assegnato a Sea-Eye 4

La nave viaggia con 109 migranti e due cadaveri a bordo. Dopo due interventi l'Ong aveva ottenuto lo sbarco a Pesaro, poi la modifica e la rotta verso Napoli

Annullato lo sbarco a Pesaro: nuovo porto assegnato a Sea-Eye 4

La nave tedesca Sea-Eye 4, dell'omonima Ong, in queste sta navigando verso nord, risalendo la costa siciliana, con 109 migranti e 2 cadaveri a bordo. Sono stati recuperati con due diversi interventi, come spiega lo stesso equipaggio in una nota diffusa via social. Non sono state fornite ulteriori informazioni, quindi non è chiaro se si sia trattato di interventi coordinati con le autorità italiane o se, invece, le operazioni siano state eseguite in contrasto con il decreto di Matteo Piantedosi.

Quel che però è certo è che in un primo momento alla nave era stato assegnato il porto di Pesaro, sul versante adriatico, tra le proteste della stessa Sea-Eye 4 che ne aveva lamentato l'eccessiva distanza. Successivamente, nella tarda serata di ieri, c'è stato un cambiamento di programma. A rivelarlo è stato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, uno dei più critici contro il governo per l'assegnazione del porto della sua città alla nave della Ong. "Eravamo e rimaniamo pronti per una accoglienza seria e diffusa. Spero che abbiano deciso di far attraccare la nave in un porto più vicino e sicuro", ha detto il sindaco, anche se non è chiaro cosa intenda con "porto più vicino e sicuro", visto che anche Pesaro, senza paura di smentite, risulta essere un porto sicuro.

Non è stato ufficialmente dichiarato quale sia il porto scelto in alternativa a quello di Pesaro ma stando a informazioni open source risulta che la nave Sea-Eye in queste ore stia facendo rotta verso Napoli. La Ong, così celere nel comunicare l'assegnazione del porto di Pesaro, con conseguenti proteste, non si è premurata di informare quanti azzannano il governo che lo stesso ha acconsentito ad aprire allo sbarco in una città più vicina. Una scelta probabilmente dettata dal netto peggioramento delle condizioni meteo-marine a partire dai prossimi giorni.

Resta il nodo dei due soccorsi e la stringente necessità di proteggere i confini, sia italiani che europei, da ingressi irregolari effettuati anche attraverso le navi delle Ong. Solo pochi giorni fa, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite in tv, ha dichiarato: "Le Ong vogliono stare anche settimane davanti alle coste africane: aspettano di riempire la nave e la vogliono portare al porto che loro ritengono. Si configura più un servizio di traghetto che come un salvataggio". E ieri, durante la conferenza congiunta a Berlino con Olaf Scholz, Giorgia Meloni ha ribadito: "Il tema dei profughi e il tema della migrazione sono materie diverse. In questi anni sul fronte sud le due cose si sono sovrapposte e questo fa sì che nella stragrande maggioranza dei casi chi arriva in Italia non ha diritto alla protezione".

I due si sono trovati concordi nell'individuare una strategia comune europea per il contrasto delle migrazioni irregolari a tutela ei confini.

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