
Niente da fare per Mimmo Lucano: l’europarlamentare di alleanza Verdi-Sinistra resta incandidabile. Il Consiglio di Stato ha respinto gli appelli proposti dall’ex sindaco di Riace contro le due sentenze del Tar Calabria che avevano ritenuto legittimi gli atti che avevano disposto la sua esclusione dalle prossime elezioni regionali in Calabria. Nei tre giorni stabiliti dalla legge, il Consiglio di Stato ha deciso sulle questioni (con le sentenze numero 7381 e 7382) rilevando "l'applicabilità della legge numero 190 del 2012 sulla rilevanza ostativa della condanna da lui riportata in sede penale" conosciuta anche come legge Severino.
Il nome di Lucano non comparirà dunque nella lista del partito guidato da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per le prossime regionali in Calabria. L’incandidabilità dell’europarlamentare è stata sancita a causa della condanna a 18 mesi per falso nel processo “Xenia”. Ricordiamo che Lucano era già stato dichiarato decaduto dalla carica di primo cittadino sempre in relazione alla condanna avuta per illeciti nella gestione dell’accoglienza di migranti.
Lunedì scorso Lucano si era espresso così sulla decisione delle commissioni elettorali di Reggio Calabria e Cosenza: "C'è un filo conduttore per me che inizia tanti anni fa, con la vicenda penale, che continua con la decadenza e con la legge Severino e che si conclude con l'epilogo di questi giorni per quanto riguarda la partecipazione alle regionali.
Ovviamente abbiamo fatto ricorso alla Corte d'Appello ma questa situazione un pò mi spegne l'entusiasmo. In ogni caso continuerò a sostenere con fortissima convinzione la lista di Avs e il candidato a presidente della Regione Pasquale Tridico".