"Molte cose in comune con la Salis". Ma Vannacci gela così la giornalista

Scintille nel talk show di Rete 4. La penna della Stampa attacca il generale: "Ha molte cose in comune con la Salis". Secca la replica del neo-eurodeputato: "Ricordo che lei è pluricondannata"

screen da Zona Bianca / rete 4
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Dai campi di battaglia ai diverbi politici nei salotti televisivi. Il generale Roberto Vannacci perde il pelo ma non il vizio e risponde colpo su colpo alle provocazioni dei giornalisti progressisti. Il teatro dello scontro è lo studio di Zona Bianca, il programma condotto da Giuseppe Brindisi su Rete 4. L’oggetto, nemmeno a dirlo, è l’eterna sfida a distanza con Ilaria Salis, anche lei neo-eurodeputata dopo l'elezione con Avs.

Incalzato dalle domande pungenti di Mirella Serri, giornalista de La Stampa, il militare non si tira indietro e sfida sia la firma del quotidiano torinese sia l’intero studio antagonista. "Lei Vannacci ha un procedimento giudiziario, quindi con la Salis potete avere parecchie cose in comune", esordisce la penna della Stampa attaccando aspramente il militare. Secca la replica di Vannacci che non si fa attendere e passa al contrattacco: “Ricordo alla Serri la differenza tra un indagato e una pluricondannata…". "Sicuramente – continua l’eurodeputato del Carroccio - con lei non abbiamo in comune la fedina penale".

Una replica difficilmente contestabile. Il “curriculum” dell’insegnante, d’altronde, parla chiaro: a carico della neo-deputata di Avs risultano due condanne definitive. La prima, sulla quale si è tanto discusso, è per reato di invasione di edifici pubblici. La seconda, altrettanto certificata, per resistenza a pubblico ufficiale, in occasione degli scontri che nel novembre 2014 vedono coinvolto il suo collettivo contro la polizia per impedire lo sgombero degli alloggi al Corvetto. Due sentenze che giocano a favore degli argomenti portati sul tavolo da Vannacci.

Ma la giornalista continua e accusa il generale di essere troppo giustizialista. Da qui il generale perde le staffe e risponde. Prima sul metodo: "Perché mi interrompe sempre? – attacca - Faccia la persona educata, sia educata signora". Poi direttamente nel merito del suo procedimento: "Nel mio caso – spiega il generale - il pm aveva chiesto di archiviare, il giudice ha ritenuto di non accettare e il 25 settembre discuteremo questo caso giudiziario nelle sedi opportune, non ho alcun problema, questo è quello che prevede la giustizia".

Le parole del generale fanno riferimento all’accusa di istigazione all’odio raziale: il gip del tribunale militare di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione della procura nei confronti di Vannacci, indagato per alcune frasi contenute nel suo libro "Il mondo al contrario".

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