A due giorni dal via libero definitivo del Senato - che giovedì 30 porterà a termine la quarta e ultima votazione parlamentare - Carlo Nordio è interventuto al "Salone della Giustizia" per parlare proprio della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, in vista poi anche del referendum confermativo sulla stessa legge su cui i cittadini italiani verranno chiamati a esprimersi nella primavera del 2026.
Nel faccia a faccia con il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, il ministro della Giustizia ci tiene soprattutto a rispondere alle esternazioni che, soprattutto negli ultimissimi giorni, sono arrivate da parte dell'Associazione Nazionale dei Magistrati: "Mi auguro che questa aggressività verbale soprattutto da parte della magistratura cessi e che la polemica venga mantenuta in termini razionali".
Il Guardasigilli ritiene infatti che questa riforma possa anche "creare delle perplessità perché è una novità assoluta", ma allo stesso è proprio per questo motivo che auspica "che questo dibattito non assuma caratteri degenerati come quando si accusa il ministro della Giustizia di attentato alla Costituzione quando poi applica la Costituzione".
Nordio respinge totalmente quest'ultima accusa: "Da quando sono ministro sono stato abituato alle improprerie piu sciagurate. Ora c'è anche l'attentato alla Costituzione". Per l'ex procuratore di Venezia si tratta di una "affermazione quasi schizofrenica, perché la Costituzione ha in sé il suo rimedio. Prevede essa stessa di essere modificata con un procedimento molto lungo. Non si può dire che sia un attentato alla Carta attuare un articolo della Costituzione".
Tuttavia, quello che lo amareggia maggiarmente è, che in qualche circostanza, "queste accuse vengano da magistrati perché la giustizia non può essere strumentalizzata o addirittura prostituita per ragioni politiche". In tutto questo, c'è anche la speranza che i magistrati non accolgano l'invito arrivato alla Camera da Dario Franceschini che ha invitato le toghe ad accodarsi al centrosinistra con lo scopo di fare cadere il governo. "Se la magistratura cadesse in questo abbraccio mortale, si politicizzerebbe a tal punto da essere vista come forza politica. Se così fosse sarebbe un disastro".
Per poi aggiungere che anche il Comitato per il No, presieduto dal magistrato Antonio Diella, sarebbe "ai margini della costituzionalità: Ammettiamo pure che sia legittimo: i miei dubbi sono sulla sua opportunità".
In conclusione del suo ragionamento, il ministro Nordio evidenzia come tanti giudici gli dicono che "il sorteggio per i membri del Csm è giusto, soprattutto chi è stato vittima della spartizione correntizia", mentre invece sulla separazione delle carriere "c'è più compattezza, ma questo avviene perché chi è entrato in magistratura sapeva di avere questo fringe benefit".