"Riforma della giustizia è vittoria di mio padre". Marina Berlusconi celebra la separazione delle carriere

La presidente di Fininvest dedica il ddl costituzionale Nordio alla figura dell'ex capo del governo: "Oggi è giornata che segna, seppur tardivamente, un passo avanti importante per la democrazia e per la verità in questo Paese

"Riforma della giustizia è vittoria di mio padre". Marina Berlusconi celebra la separazione delle carriere
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Il via libero definitivo da parte del Parlamento alla riforma costituzionale della giustizia è stato dedicato alla memoria di Silvio Berlusconi. Non solo da parte dei parlamentari di Forza Italia, ma anche dalla figlia primogenita del Cavaliere: "Ci sono vittorie che arrivano tardi, forse troppo tardi, ma che restano grandi e decisive - ha dichiarato Marina Berlusconi in riferimento al voto odierno in Senato -. Quella di oggi è la vittoria di mio padre, Silvio Berlusconi. Sono la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione e, purtroppo, anche la sua sofferenza, ad avere reso possibile una giornata che segna un passo avanti importante per la democrazia e per la verità in questo Paese", ha concluso la presidente di Fininvest e di Mondadori.

Proprio negli ultimissimi giorni Marina Berlusconi era entrata in diretta polemiche con l'attuale presidente dell'Associazione Nazionale dei Magistrati, Cesare Parodi, a seguito del dispositivo della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso del procuratore generale di Palermo riguardo alla richiesta di sorveglianza speciale e confisca dei beni per Marcello Dell'Utri e i suoi familiari. In una lettera invitata al nostro Giornale l'imprenditrice aveva denunciato "trent'anni di vita avvelenati e devastati dalle calunnie e dalle false accuse" sulla collusione tra suo padre e la mafia.

Parole alle quali il capo dell'Anm aveva replicato con una frase secca: "Chi fa queste affermazioni ha avuto una risposta in termini di giustizia. Allora perché lamentarsi di una giustizia che comunque arriva a un risultato che viene condiviso?". Salvo poi lievemente rettificare il giorno dopo in questo modo: "Qualunque vicenda giudiziaria dura 30 anni è un qualcosa che un sistema civile non dovrebbe conoscere - aveva detto Parodi -. Persecuzione? Se è avvenuto è qualcosa che io assolutamente condanno, non ho il minimo dubbio, ma io non so è avvenuto. Non siamo qui per fare una giustizia privata.

Già nella tarda mattinata di oggi era stato lo stesso capo politico di Forza Italia, Antonio Tajani, a evocare la figura del quattro volte presidente del Consiglio: "Una giornata storica perché si realizza il sogno di Silvio Berlusconi di una giustizia giusta. Adesso aspettiamo il referendum e saremo impegnati per sostenere il sì. Non sarà certamente una scelta a favore o contro il governo, ma sarà una scelta sul testo della riforma. Saranno dei cittadini a decidere, e decideranno se vorranno una giustizia più giusta oppure lasciare le cose così come erano prima".

Per l'ex ministro degli Esteri "finalmente è arrivato a conclusione il percorso legislativo per la riforma della giustizia. Una giustizia al servizio del cittadino, non contro i magistrati, che anzi innalza il ruolo del giudice giudicante, ma accusa e difesa avranno gli stessi doveri - ha aggiunto Tajani -.

Attraverso la separazione delle carriere anche il Csm non sarà più politicizzato, quindi non ci saranno scontri fra correnti, ma ci sarà veramente un'amministrazione più serena. Tutto a vantaggio del cittadino".

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