Riondino attacca il governo Meloni: "Taranto diventerà la pattumiera d'Europa"

Solite critiche strumentali da parte dell’attore, zittito così da un operaio ex Ilva: “Parla senza conoscere”

Riondino attacca il governo Meloni: "Taranto diventerà la pattumiera d'Europa"
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Sarà una giornata ricca di attacchi al governo da parte di politici, sindacalisti e artisti di sinistra, questo è noto. Uno dei primi affondi è quello targato da Michele Riondino, attore e attivista già noto in passato per aver pubblicato una foto di Ignazio La Russa a testa in giù. Ebbene, l’interprete e organizzatore del Concertone del Primo Maggio di Taranto ha riservato parole dure al governo per la gestione della città. Ma a zittirlo ci ha pensato direttamente un operaio ex Ilva.

Andiamo per gradi. Riondino, un tempo vicino al Movimento 5 Stelle, nelle scorse ore ha tenuto a precisare di non voler fare alcuna guerra al sindacato, con cui il dialogo aperto. Nel suo mirino c’è il governo guidato da Giorgia Meloni e in particolare il ministro Urso. A suo avviso, loro mirano a trasformare Taranto “nella pattumiera d’Europa”. I riflettori sono accesi sull’ex Ilva: “Il governo mira - riporta il Corriere - ad ampliare la produzione di acciaio a sei-otto milioni di tonnellate, quando oggi si attesta a più di tre milioni, con totale disprezzo per la salute pubblica, senza che ci sia stato fornito un piano industriale e ci informino degli accordi con l’Azerbaijan”.

Il riferimento è all’avanzamento della procedura di cessione alla società Baku Steel Company, pronti a espandersi in Europa puntando su acciaio ed energia, soprattutto gas. Riondino ha aggiunto sulle misure e sui controlli necessari per ridurre l’impatto dell’ex Ilva: “Non sappiamo neppure che fine farà l’Aja. Noi cittadini non siamo per niente tutelati, nonostante i morti, le malattie, gli incidenti sul lavoro”. E, ancora, sulla decarbonizzazione prevista entro il 2030 che comporta la riduzione delle emissioni di gas serra e l’aumento della quota di fonti rinnovabili nell’energia totale: "Meloni e Urso potranno convertire gli impianti, in questo modo Taranto diventerà la pattumiera d’Europa. Con Landini ci confrontiamo, ma neppure lui ha il progetto sul tavolo. Neppure la destra che, a Taranto, dovrà affrontare le elezioni comunali pare sia aggiornata sulle mosse del governo. Vogliamo anche capire cosa significhi la corsa al riarmo che, come immagino, riguarderà la produzione dell’acciaio".

A zittire Riondino ci ha pensato l’operaio Giovanni Lippolis. Interpellato dal Corriere, il 48enne si è espresso così: “Pattumiera d’Europa? Michele Riondino parla, come d’altronde fanno tutti, sindacalisti, politici e cittadini di Taranto, senza conoscere e senza aver letto il contenuto dell’accordo tra governo e Baku Steel”. Insomma, Taranto non diventerà la pattumiera d'Europa: "Noi auspichiamo di andare nella direzione contraria sia nel cambio del processo di produzione che sul piano sanitario e ambientale.

L’obiettivo della comunità tarantina, che dovrebbe tenere insieme operai e cittadini, è il contrario di quanto dice Riondino. Dobbiamo provare a fare massa critica e portare il governo a un cambio del processo produttivo, no al carbone, sì ai forni elettrici e valutazione del danno sanitario".

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