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"Sciopero generale". Attacco al governo della Cgil con tre mesi di anticipo

Landini annuncia la piazza contro Meloni per il mese di ottobre, per contestare una legge di bilancio che ancora nessuno può ancora sapere come verrà scritta

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Se per Confindustria l'allarme principale è quello dell'"estate calda", la Cgil si è già portata avanti con il lavoro proiettandosi al classico tormentone di ogni anno dell'"autunno caldo". Il segretario generale, Maurizio Landini, mette infatti pressione sul governo Meloni per quanto riguarda i temi del lavoro ed evoca lo sciopero generale con l'inizio della prossima stagione. "Sarà necessario farlo contro la legge di bilancio - ha spiegato -. Faremo una consultazione straordinaria tra i lavoratori a settembre e non solo per chiedere se mobilitarsi, ma anche per capire come vogliamo farlo e come convincere le persone a venire con noi a Roma". Il sindacato - senza quindi ancora conoscere come sarà la manovra proposta dall'esecutivo tra cento giorni - ha già deciso che, in ogni caso, scenderà in piazza. Una presa di posizione che fa sorridere un parlamentare di opposizione come Luigi Marattin di Italia Viva: "Io sono personalmente convinto che sia molto probabile che questo governo farà una brutta legge di bilancio. Detto ciò, convocare uno sciopero generale contro la legge di Bilancio, tre mesi prima che la legge di Bilancio sia scritta, non l'avevo davvero mai visto".

I motivi per l'organizzazione di questo sciopero sono tanti, a partire da una mancanza di un confronto vero con le parti sociali: "Io chiedo al governo che cominci a discutere col sindacato, cosa che non sta facendo. Ci sono una serie di tavoli finti. Quello che noi stiamo rivendicando e scenderemo in piazza anche per questo". Naturalmente il "sì" al salario minimo, proposto da Conte, Schlein e Calenda, è scontato. "Pensiamo che oggi portare il salario minimo a 9-10 euro all'ora sia un tema urgente che va affrontato e dall’altra parte credo che bisogna superare la precarietà perché abbiamo una maggioranza di giovani che continua ad andare via dal nostro Paese proprio perché qui non trova condizioni sufficienti e c'è uno scollamento troppo elevato".

Con la Confederazione degli industriali, presieduta da Carlo Bonomi, c'è poi una quasi inedita sintonia su come affrontare il caldo per tutelare i lavoratori: "Noi stiamo dicendo una cosa molto precisa - ha ribadito Landini - che bisogna fare un provvedimento subito per dare la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione in tutti i settori, come strumento laddove non ci sono le condizioni per lavorare perché il caldo mette a rischio la vita delle persone". Proprio negli scorsi giorni proprio Bonomi aveva chiesto apertamente al governo di mettere in campo la cig e lo smart working contro le alte temperature di questi giorni. No secco invece alla proposta del ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sull'eventualità di tenere aperte le scuole anche d'estate. Per il segretario generale della Cgil "siamo il Paese con il più alto tasso di abbandono scolastico, con il minor numero di laureati e diplomati.

E poi abbiamo ancora docenti che continuano ad essere precari".

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