Meloni: "Stiamo facendo la storia, no ad errori e passi falsi"

Nella relazione introduttiva all'esecutivo del suo partito la premier ha raccomandato ai suoi di non cadere nelle "trappole" degli avversari: "Non ci verrà perdonato nulla". Poi rilancia la sfida su Ue e manovra

Meloni: "Stiamo facendo la storia, no ad errori e passi falsi"
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Niente interruzioni e tanto meno nessuno sbaglio ca compiere. Nella relazione introduttiva all'Esecutivo di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni vuole inviare un messaggio ben preciso ai suoi colleghi di partito: "Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi". Questo significa che tutti quanti hanno "un compito molto più grande delle nostre aspettative e dei nostri desideri - ha aggiunto - e dobbiamo essere capaci di tenerlo ben presente ogni giorno. Soprattutto quando possono presentarsi delle difficoltà. È il lavoro, lo spirito di sacrificio, la determinazione che ci hanno portato al governo della Nazione e che ci consentiranno di continuare a difendere gli interessi del nostro popolo. Nient'altro".

La premier rimarca il fatto che i dirigenti di FdI (e più in generale i ministri del suo governo) debbano essere consci che a loro "non verrà perdonato nulla". Anche un po' riferendosi ai fatti che stanno tenendo banco in questi giorni, Meloni sostiene che "quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana pianta notizie false per farlo. E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci". Ecco perché allora diventa importante essere ancora di più i "giudici più implacabili di noi stessi, e dobbiamo continuare ad esserlo, perché l'occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura. Non possiamo permetterci di prestare il fianco".

In questi due anni di governo i cittadini italiani "ci hanno sempre premiato", in quanto Fratelli d'Italia ha confermato, in tutte le ultime tornate elettorali, "di essere in ottima salute. Alle europee abbiamo segnato una ulteriore crescita rispetto alle politiche, e lo abbiamo fatto non a scapito dei nostri alleati di centrodestra". Tutta la coalizione della maggioranza è comunque complessivamente cresciuta "e questo ha reso il nostro governo il più solido e stabile d'Europa e del G7 - ha aggiunto -. Questo è un fatto molto importante e significativo, e ha spaventato sul serio chi non accetta che il centrodestra sia al governo e che stiamo cambiando le cose".

La presidente del Consiglio smentisce categoricamente quella narrazione per cui l'Italia è rimasta isolata in Europa, visto sia le collaborazioni proficue "con Ursula von der Leyen sui dossier più importanti per l'Italia" e soprattutto l'ottenimento per il commissario designato, Raffaele Fitto, di "un ruolo e un portafoglio all'altezza del peso della nostra Nazione". Verrebbe così confermato che l'Europa debba riconoscere all'Italia "ciò che gli spetta per il ruolo che ha, non per come vota. E che vieni rispettato se sei credibile, non se sei accondiscendente", aggiunge mentre rivolge un grande in bocca al lupo al ministro uscente degli Affari europei.

Poi c'è il tema della legge di bilancio. Sarà una manovra economia ispirata "alla serietà e alla responsabilità" per la quale ci si muoverà "su due direttrici fondamentali: basta con gli sprechi e con le follie ereditate dai governi di sinistra che hanno devastato i conti pubblici come il Superbonus; tutte le risorse disponibili concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con un'attenzione particolare a quelle con figli", ha rimarcato Meloni.

Sull'occupazione femminile la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha detto "che vorrebbe parlare con me del problema dell'occupazione femminile, visto che l'Italia ha uno dei tassi di occupazione femminile più basso d'Europa. Vero.

Quello che la Schlein e la sinistra non dicono è che è così dal dopoguerra a oggi, ma per fortuna da quando siamo noi al governo il gap con il resto d'Europa si è ridotto". E questo quadro economico il governo lo intende "rafforzare e consolidare con le scelte che faremo con la prossima manovra", conclude.

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