"Ora un'azione legale". L'Ong non si arrende e sfida il governo

Medici senza frontiere è pronta a muoversi contro l'esecutivo dopo la multa e il fermo: "È inaccettabile essere puniti per aver salvato vite"

"Ora un'azione legale". L'Ong non si arrende e sfida il governo

La prima "vittima" del decreto di Matteo Piantedosi è stata la Geo Barents. Il ministro dell'Interno aveva spiegato che l'intenzione era proprio quella di porre un freno all'arrivo di massa e incondizionato sulle coste del nostro Paese. La nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere è stata raggiunta da un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa. La Capitaneria di Porto di Ancona avrebbe contestato il fatto di non aver fornito tutte le informazioni richieste nel corso dell'ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi.

Ora l'Organizzazione non governativa non si arrende e procede spedita con l'intento di sfidare l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. È stata proprio Medici Senza Frontiere, attraverso un post sul proprio profilo Twitter, ad annunciare l'intenzione di muoversi contro il governo di centrodestra: "Le autorità italiane sono salite a bordo della Geo Barents e hanno notificato al nostro team il fermo della nave e l'applicazione di una multa. Stiamo valutando le azioni legali da intraprendere per contestare l'accaduto. Non è accettabile essere puniti per aver salvato vite".

Il provvedimento stabilisce che si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 2mila a 10mila euro nel caso in cui il comandante della nave o l'armatore non fornisce le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca. Non solo: alla contestazione della violazione consegue l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per 20 giorni ai danni della nave che è stata utilizzata per commettere la violazione.

All'irrogazione delle sanzioni, accertate dagli organi addetti al controllo, provvede il prefetto territorialmente competente. Da Medici senza frontiere fanno sapere che la contestazione riguarderebbe la mancata condivisione dei dati del Vdr (Voyage Data Recorder), una sorta di scatola nera che registra informazioni sulla nave.

"Mai prima di questa occasione era stato richiesto a Geo Barents la condivisione dei dati Vdr ed il Comando nave ha sempre fornito

tutte le altre informazioni relative alla missione (come il diario di bordo). Ora sta valutando con il suo team legale la legittimità di questa misura ed eventuali azioni legali da intraprendere", ha aggiunto l'Ong.

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