Urne aperte in Puglia. Il centrosinistra parte con un vantaggio significativo, forte di una rete territoriale radicata e di un candidato noto come Antonio Decaro. Per il centrodestra la sfida è quella di riportare in primo piano i nodi irrisolti dal governo progressista: sanità, infrastrutture, efficienza amministrativa. Non sarà facile scalfire certezze che sembrano granitiche: la Regione si presenta come una sorta di sistema chiuso, dove il rinnovamento fatica a trovare spazio. Ed è proprio su questo varco che Luigi Lobuono prova a inserirsi.
Decaro corre da favorito (dopo le turbolenze)
Il nome di riferimento del centrosinistra è Decaro, su cui la coalizione ha puntato dopo tira e molla e tensioni che hanno messo a rischio l'unità. L'accordo è stato raggiunto, ma le divisioni non possono essere messe sotto il tappeto. D'altronde, al fianco dell'ex sindaco di Bari c'è tutto e il contrario di tutto: Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra italiana, Per la Puglia, Decaro presidente e Avanti popolari.
La campagna di Decaro non punta all’effetto sorpresa. Parla di continuità, di rafforzamento del welfare, di interventi su sanità e infrastrutture. Insomma, consolidare ciò che c’è già. Ma così non tocca i nodi strutturali che la Puglia si porta dietro da anni. Dalle liste d’attesa alla difficoltà di garantire uniformità nei servizi sul territorio, dalla lentezza amministrativa a una capacità infrastrutturale spesso insufficiente. Problemi che restano sul tavolo, nonostante i lunghi anni di governo dello stesso campo politico.
L'alternativa di Lobuono
L'obiettivo di Lobuono è quello di provare a riportare equilibrio in una Puglia che da anni è sotto il controllo del blocco progressista. Imprenditore, conosce da vicino le esigenze del mondo produttivo e porta in campagna elettorale un approccio pratico, orientato all’efficienza e al cambiamento reale nei settori chiave. Partita in salita, certo, ma a sostenerlo c'è una coalizione solida: Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
Lobuono propone un cambio di passo serio, non urlato, che punta a incrinare un equilibrio politico che dura da troppo tempo. Ma in una Puglia dove la sinistra ha consolidato la propria presenza, il suo compito è impegnativo: non è facile battere una struttura di potere così stabile. Ma dalla sua parte ha un grande valore aggiunto: la credibilità. Ora la sfida è trasformarla in consenso in un contesto già molto sbilanciato verso l’avversario. Perché, dietro l’immagine di continuità rassicurante di Decaro, la Puglia resta una Regione che attende soluzioni concrete, moderne e incisive.
Donno, la carta pacifista
Ada Donno è la candidata della lista Puglia Pacifista e Popolare, una formazione che raccoglie soggetti della sinistra radicale, come il Partito Comunista Italiano, Potere al Popolo e Risorgimento socialista.
La sua proposta appare forte sui temi dell’eguaglianza, della giustizia sociale e del rifiuto delle logiche di potere “classico”. Eppure, nella realtà della Puglia elettorale, la sua strada è in salita: la coalizione progressista principale spinge con forza su Decaro, e la visibilità di Donno resta marginale.