
I 1250 punti luce che ritmano il cielo di Izu, in una galassia stellata che si prolunga sala dopo sala, sono il simbolo di questo ristorante giapponese, uno dei più interessanti di Milano, capace di crescere di anno in anno in ambizione ed estetica, grazie alla determinazione e all'eleganza del patron, Jin Yue Hu.
Izu si trova al numero 27 di corso Lodi. La sua cucina offre tutto quello che ci aspettiamo da un giapponese, e quindi sushi, sashimi, nigiri, uramaki, tartare, carpacci, tempura, udon, ma anche alcuni piatti creativi, con note fusion. Tra essi il Ceviche Trilogia, tre tipi di pesce bianco, orata, spigola e ricciola, conditi con salsa aji amarillo, gocce di olio al coriandolo, latte di soia e di avena e una cipolla rossa di Tropea croccante e poco aggressiva; la Scarpetta, in cui una tartare di tre tagli di tonno si può spalmare su delle chips di alga nori a simulare il pane; il Carpaccio di capasanta condita con vinaigrette allo yuzu e limone di Sicilia e gocce di umeboshi. Notevole anche il Petto d'anatra laccata con mandarini cinesi, verdure in wok e soft di patate, piatto con una piacevole impronta francese.
L'unica escursione che ho fatto nel mondo sushi non mi ha deluso. Un assortimento di Nigiri omakase: sei pezzi con orata, filetto di tonno Blue Fin, alice marinata (forse il migliore), capasanta, astice e wagyu.
Molti piatti sono di notevole impatto estetico, come il locale. Servizio gentile, nota di merito per la carta dei vini ben disegnata e ben raccontata da Giuseppe, che ogni mese valorizza una cantina. C'è anche un buon assortimento di sake.
Il prezzo varia molto in funzione dell'appetito e della curiosità, ma una cena soddisfacente costerà attorno ai 70 euro bevande escluse.Izu, corso Lodi 27, tel. 0259900221, www.izumilano.com. Aperto a pranzo e a cena, chiuso il lunedì