Non solo balconi e davanzali. Cè anche gente che di notte traffica con badili, fiori, semi, innaffiatoi e quantaltro per cercare di abbellire - per quanto possibile - le zone pubbliche più degradate. Il tutto, con una parola dordine: «Libera il coltivatore che è in te». Ed è così che in un fazzoletto di terra abbandonato alle sterpaglie in via Troilo, tra le vie Torricelli e Conchetta, dallo scorso giugno si sono sostituite alle cartacce e alle deiezioni canine piante di girasole, un giardinetto di grasse e poi qualche spalliera di pomodorini, coste , cipolle e zucchine. Decisamente meglio. Artefici dellorto in città sono alcuni giovani del quartiere che hanno voluto chiamare liniziativa Playground: «Un esperimento di verde - si legge sul blog dei Guerrilla gardener di via Conchetta - curato da tutti e per tutti».
Molto più silenziosamente, invece, in unaiuola tra le vie Aprica e Valtellina, lo scorso luglio sono fiorite tra auto, moto in sosta e soprattutto tra lo stupore dei molti residenti della zona, piante di zucchine, pomodori e, pare, fagiolini.
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