L’INTERVISTA ROBERTO CAPUTO

«Alla Bicocca nascono le prime fabbriche metalmeccaniche, le società di mutuo soccorso. I primi nuclei operai e socialisti. Lì ci sono i primi scioperi». Roberto Caputo, ex presidente del consiglio provinciale e oggi consigliere a palazzo Isimbardi, è stato il primo a proporre di dedicare a Craxi viale dell’Innovazione.
Un’idea che è piaciuta al sindaco Moratti.
«La Bicocca è la storia del socialismo milanese e italiano. Ma soprattutto di Milano. E lì è cominciata anche l’avventura politica di Bettino Craxi».
Si parlava di un parco in centro.
«La storia di Craxi nasce lì. È lì che, dopo essere stato con Marco Pannella a capo del movimento universitario, Bettino è diventato segretario del Psi a Sesto San Giovanni. La sua passione è nata occupandosi proprio di quella zona».
Ci sono problemi burocratici.
«Si riuscirebbe a riallacciare il socialismo operaio alla tradizione turatiana».
Si aspettava tante polemiche dopo la proposta della Moratti?
«Intanto mi lasci dire che è una proposta che faccio da molti anni e sono felice che ora ad avanzarla sia anche la Moratti».
Le polemiche?
«Intitolare una via a Bettino serve proprio a svelenire le polemiche».
Antonio Di Pietro ci è andato giù pesante. Dice di mettere sulla targa “politico, corrotto, latitante”.
«È sempre il solito. Si lascia andare a eccessi verbali. Questi sono i suoi toni usuali».
Anche Borrelli s’è irrigidito.
«La figura di Craxi è complessa. Anche in vita ha sempre suscitato grandi amori e grandi odi. Inevitabili le esagerazioni».
Lei faceva politica a quel tempo.
«Sono stato anche assessore in Comune».
Socialista, un giudizio non obiettivo il suo.
«No. Io non ero della corrente di Bettino, ero un lombardiano. E dunque un suo oppositore».
Ricordi?
«Con lui dei confronti molto forti, molto vivaci».
Su cosa vi scontravate?
«Sulla politica. Avevamo idee diverse. Per questo ora a maggior ragione mi sento di proporre di intitolargli una strada».
Un giudizio su Craxi?
«Grande carisma. Un grandissimo statista».
Nonostante Tangentopoli?
«Al di là delle vicende giudiziarie, credo oggi sia un dovere discutere il Craxi politico del Partito socialista».
Un modo per evitare il problema?
«Nessuno si ricorda di lui come vicepresidente dell’Internazionale socialista. La sua difesa dei popoli cileno e greco contro le dittature. Di quando fu inviato dell’Onu per il Medio Oriente».


Anche Piero Fassino dice di essere disposto a rivedere la figura umana e storica di Craxi.
«È arrivato il momento di un dibattito di alto livello».
E la via a Milano?
«Craxi fu un grande socialista e un grande innovatore. Il viale alla Bicocca è il modo migliore per ricordarlo».

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