
Il gruppo milanese Langosteria diventa il primo marchio dell'alta ristorazione a entrare come socio effettivo in Fondazione Altagamma, l'associazione che riunisce le eccellenze del made in Italy. Un traguardo importante per il brand nato nel 2007 da un'indea di Enrico Buonocore, "crasi tra quello che è per Enrico il piatto più buono al mondo, le langoustine e la parola osteria". Un riconoscimento importante per "un concept innovativo che rappresenta un modello esemplare di esperienza italiana a 360°", dice Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Altagamma. L'ingresso segna una svolta per la Fondazione, che per la prima volta accoglie un'impresa della ristorazione di alto livello tra i suoi 124 brand ambasciatori nel mondo.
Dal 2007, quando aprì il primo locale in via Savona a Milano, Langosteria ha costruito un impero della ristorazione di lusso che oggi conta diverse location nel capoluogo lombardo: oltre al flagship originario in via Savona 10 ai vicini Langosteria Bistrot e Langosteria Cucina fino al Café in Galleria del Corso alla Cucina e alla prossima apertura in via Montenapoleone. Poi ci sono indirizzi a Paraggi, a St Moritz, a Parigi all'interno dell'hotel Cheval Blanc e prossimamente a Londra, Porto Cervo e Miami.
Langosteria è un modello di business ristorativo uno: l'idea è quello di portare ai massimi livelli una cucina di mare mediterranea e di alto bordo, con le migliori materie prime disponibili sul mercato, una mano lieve e rispettosa e un'ambiente raffinato e al contempo amichevole, che riesce nel miracolo di far sentire tutti a casa.
Questo soprattutto grazie a un servizio affidato a un personale giovane e motivato, che rappresenta uno dei principali asset di investimento di Buonocore e dei suoi collaboratori, tra i quali il corporate chef Domenico Soranno e la head sommelier Valentina Bertini.