
Michele Silenzi, direttore editoriale di Liberilibri, non trovava autori anticonformisti. Allora ha arruolato l'intelligenza artificiale più nota, ChatGpt, e l'ha istruita. O meglio: si sono istruiti a vicenda. Silenzi: «ChatGpt va allenata a suon di domande, in modo che reagisca nel modo desiderato. Tuttavia, in questo processo, diventa inevitabile, per l'operatore umano, chiedersi quali domande fare. In fondo, è un processo simile alla filosofia: cosa e come interrogare». Sta dunque per uscire la prima collana, Le nuvole, che include libri scritti integralmente da una Ia. Il primo titolo realizzato in questo modo ha come tema i dazi. Il secondo esamina il diritto all'odio. Si parte dalla cronaca, ad esempio Trump, e si esamina il dibattito sui dazi da un punto di vista liberale. Questo tipo di libro non cerca l'originalità dello stile. Silenzi: «No, questa è prerogativa umana. Il risultato è un prodotto di ottima qualità, nella media di quello che si trova nelle novità di saggistica in libreria. Con un punto di vista diverso. Che è poi quello di Liberilibri». La collana è solo in digitale, si presenta bene, e leggibile con facilità da ogni device elettronico. Se fossero in formato cartaceo, i libri sarebbero lunghi circa cinquantacinque pagine. Il costo è modesto: 4 euro e 99 centesimi. Saranno firmati Liberilibri e sarà messa in chiaro la modalità con le quali sono stati realizzati.
Silenzi: «Non intendiamo sostituire l'uomo, è impossibile, ma affiancarlo. Rimarrà, anche in questa collana, la nostra produzione caratteristica, fondata su firme del mondo liberale e conservatore. Tuttavia l'Intelligenza artificiale ci consente di essere presenti con un numero maggiore di titoli e con una grande rapidità. Possiamo dare un approfondimento su casi di cronaca o di attualità. Un primo affondo, ma solido, da cui partire. Certo, capisco faccia un po' impressione una collana intera in mano, si fa per dire, a una Ia. Ma sarebbe strano il contrario: in fondo questo strumento c'è e sarebbe stupido ignorarlo. Tanto più che per molti editori vale la regola: si fa ma non si dice». In che senso? «Guardi le novità della saggistica: quanti libri ci sono quasi identici? E quanti libri ci sono che, stranamente, diventano inutili o ripetitivi dopo cinquanta pagine?». Non è un caso? «No, non è un caso». Ma quindi l'uomo non ha proprio niente a che fare con i libri generati dall'Ia? «Non direi: il ruolo di chi interroga, come dicevo, è fondamentale. Utilizzare bene una Ia è facile solo all'apparenza.
Inoltre facciamo comunque un leggero lavoro di riscrittura». Essere innovativi sul mercato è l'anima stessa del liberalismo. Non stupisce quindi che sia Liberilibri a infrangere il tabù del saggio creati da un cervello digitale.