Lettere e pacchi a singhiozzo: mancano trecento postini

Per fortuna c’è l’e-mail. Già, perché in piena epoca di posta elettronica e comunicazioni on line, ad andare in tilt è la posta tradizionale. Nelle prossime settimane le lettere, anche quelle urgenti, rischiano di non arrivare a destinazione. O di arrivare, sì, ma chissà dopo quanto. Nessuno si stupisca quindi se riceverà a ottobre la cartolina (se ancora c’è chi ne scrive) dell’amico partito per il mare a luglio. Più problematica la situazione con le comunicazione delle banche. La denuncia arriva dalla Cisl Milano che lancia l’allarme sulla carenza di personale. Di fatto chi è andato in ferie non è stato sostituito e i postini sono troppo pochi. Secondo la Slp Cisl per garantire la qualità del servizio servirebbero 300 nuovi postini.
Nel solo centro di meccanizzazione postale di Peschiera Borromeo (il più grande del genere in Europa), che smista la posta di tutta Italia, mancano 50 addetti. Se non verranno presi provvedimenti la Slp Cisl è pronta a proclamare lo sciopero degli straordinari. «La questione potrebbe essere risolta immettendo in ruolo il personale attualmente assunto a tempo parziale, con contratti che durano 6 mesi all’anno (sei mesi di lavoro, sei di pausa, altri sei di lavoro, sei di pausa e via dicendo, così a tempo indeterminato).
«Il contratto nazionale - spiega Raffaele Roscigno, segretario generale della Slp Cisl di Milano - prevede una clausola elastica che consente di ricorrere ai lavoratori assunti a tempo parziale anche nei 6 mesi di pausa.

Il problema è che l’azienda sta utilizzando male questo strumento e su Milano non è stato dislocato nessuno. Noi chiediamo una corretta gestione della clausola, che non penalizzi il territorio milanese, e l’immissione di nuovo personale a tempo determinato».

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