Lezioni di stile: dalle T-shirt del 1871 alle ballerine del 1918 Portate da James Dean, Marylin Monroe, B.B., Kate Moss…

Tormentone di intere generazioni le t-shirt e le ballerine continuano a essere sinonimo di stile e di continuità. Da più di 150 anni il fenomeno ha stregato da principesse ad attrici, ma anche giovani e meno giovani di ogni ceto e di ogni colore

Lezioni di stile: dalle T-shirt del 1871 alle ballerine del 1918  
Portate da James Dean, Marylin Monroe, B.B.,
Kate Moss…

Tormentone di intere generazioni le t-shirt e le ballerine continuano a essere sinonimo di stile e di continuità. Da più di 150 anni il fenomeno ha stregato da principesse ad attrici, ma anche giovani e meno giovani di ogni ceto e di ogni colore.

Si è partiti da un semplice disegno su un foglio di carta bianco per imprimere un logo: era il 1851 quando la Fruit of the Loom ebbe l’idea geniale di usare come marchio delle sue magliette due grappoli d’uva e delle mele per fare capire al mondo che la moda stava cambiando. Solo verso la fine degli anni Settanta apparvero in Italia e Fiorucci colse al volo l’idea per produrne anche di sue (i famosi angioletti con le ali). Fu così che arrivarono per i giovani indumenti comodi da sfoggiare con ironia rompendo gli schemi della camicia o della polo. Wrangler, Lewis, Malboro furono le prime concorrenti che venivano dall’estero.

Fruit of the Loom nacque a Rhode Island e divenne subito sinonimo di t-shirt bianca, tanto che nel 1952 con “Atomica su Marilyn” fece il giro del mondo e così come dicevamo, a partire da Fiorucci imparata la lezione firma la sua versione pin- up verso la fine degli anni Settanta e negli anni Ottanta ne conia una serie. Se si pensa al fatto che James Dean ne indossava svariate già dal 1955 e nel 1960 Brigitte Bardot le rese un vero oggetto del desiderio portandole anche con le maniche arrotolate fino alle spalle, ha dell’incredibile… Nel 1974 Jane Birkin osa annodarle per fare vedere l’ombelico.

La svolta pop gliela diedero i Rolling Stones e Madonna, le t-shirt erano accompagnate da bretelle e bracciali di cuoio. Così Moschino, Dolce e Gabbana, Jean Paul Gautier, Krizia, Prada, Versace, Guess, Jil Sander (R. Simon la riporta con girocollo, come era in origine, utilizzando anche la seta). La Petit Bateau già nel 1910 crea una linea di t-shirt per bambini e solo nel 1955 esce quella per adulti. “Must have”, la t-shirt ci rende uguali, ci fa parlare lo stesso linguaggio; uomini e donne la portano e si sentono più liberi.

Nel frattempo la maglietta diventa un elemento importante e da collezione come quelle delle squadre di calcio o quella di Mao, del Che o quelle dai mille slogan: ma anche vere e proprie cartoline da viaggio da regalare.

E così pure le ballerine. Ma chiudiamo il capitolo “magliette”, ricordando quelle portate da Patty Smith senza ornamenti sotto la sua giaccaccia nera o quelle di Kate Moss e Johnny Deep, ridotte in brandelli ma trasformate in un oggetto tutto “rock” e trasgressivo.

Persino in passerella sfilano ormai magliette e ballerine dagli stili più stravaganti; anche queste ultime sono diventate oggetto da collezione. Il suo ideatore David Bell (Pretty Ballerinos) per piccoli e per grandi le ha create con ornamenti, paillettes, animali, finti smeraldi, usando anche la pelle, il cavallino, simil pitone… E pensare che Bell, inglese di Cambridge era un biologo e dopo avere lavorato per un’azienda farmaceutica entra nella casa editrice United News, specializzata in fiere, eventi e per questa ditta Bell studia un marketing mirato sulle scarpe basse a punta ovale o un po’ più slanciata. Bell a Bologna conosce Ursula, nipote del fondatore di Mascarò, ideatore delle prime scarpette piatte con la punta nel 1918. Si innamora di Ursula e la coppia si trasferisce a Minorca; nel 2004 creano i marchio Pretty Ballerinos.

Pare che ne vendano 78 paia al minuto (a Milano c’è un loro negozio in via Spiga al n.52), una succursale che le signore e le ragazze milanesi conoscono bene. Si possono acquistare anche sul web e qui le vendite si moltiplicano. Da Letizia di Spagna a Elle Macpherson a Kate Moss fino alle principesse di Monaco o a Letizia Casta e Carla Bruni, come le loro “antenate” B.B.

, Jacqueline Kennedy, Haudrey Heppurn, Jeane Fonda e Claudia Cardinale, le scarpette nate per muovere i primi passi di danza classica continuano a fare sognare dando la sensazione di muovere sempre i primi passi… Porselli produttore ufficiale per chi fa danza, artigiano serio e di vecchia data, ne qualcosa.

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