Lisa Licitra Ponti presenta il suo ultimo libro tra scrittura e disegni

Lisa Licitra Ponti presenta il suo ultimo libro tra scrittura e disegni

E' dal 1941 che Lisa Licitra Ponti, figlia del grande architetto e design, Giò Ponti, autore tra le tante opere del Pirellone di Milano, prende in mano carta e matita e disegna, ma scrive anche. A partire dalla rivista diretta da suo padre, Domus (ma anche su Stile prima) costruisce una singolare raccolta di opere ideate per lei stessa con il gusto di chi è cresciuto in un ambiente dove l'arte era di casa e dove gli scambi nella bella abitazione di famiglia vicino alla Triennale, oggi a quanto pare venduta, era cosa normale e certamente formativa. "La luna quando è colpita da una luce forte, diventa luminosa di riflesso. Ecco io sono nata in un luogo popolato da bellissimi soli e sono stata colpita dalla loro luce", parole di Lisa Ponti.

Perchè come dicevamo, addentrarsi nel mondo di Casa Ponti signicava conoscere un mondo vivace e intenso, uno spaccato di una Milano culturale che oggi pare essere scomparsa. Classe 1922, Lisa Licitra Ponti è ancora una bella e stimolante signora che gioca con la vita perpotere ancora creare con un certo spirito ciò che ha perseguito per una vita. Se Giò Ponti ha disegnato l'anima delle case e delle cose, la casa di via Randaccio per la figlia del grande genio, stando a contatto con numerosi artisti fino da bambina, si può dire che animi le gli oggetti e faccia di questi contenitori di gusto e di poesia. Non ultima questo suo libro bianco con scrittura a mano da leggersi da sinistra verso destra attraverso uno specchio, nella fattispecie della presentazione allo spazio di Donatella Pellini di via Morigi (artista e affermata creatrice di gioielli), dove la scenografia naturale delle collezioni della Pellini (tendaggi, velluti, poltrone d'epoca disegnate da famosi architetti, sedie ricercatissime di designers internazionali, candele, sculture, lampade anni Quaranta e grandi tavoli: a fare da corona musicisti e giocolieri studiati dal gallerista Pasquale Leccese con grande regia.

Il titolo del libro è "Titolo del libro", "perchè è un libro che parla di se stesso", spiegano le curatrici, Giulia Curra e la stessa LIsa Ponti. Il libro pare sia nato perchè fa parte del progetto "traslochi emotivi". Non è un caso che la signora Ponti abbia recentemente traslocato da via Randaccio all'Arco della Pace e questo miscuglio di emozioni e di ricordi le ha fatto scattare da un punto di vista della creazione, nuove idee, nuove forme di dialogo, di comunicazione. Il suo libro è scritto a mano da sinistra verso destra e come si diceva ci vuole uno specchio per leggerlo. Il volume contiene una serie di aforismi e disegni abbena accennati. Rilegato e stampato a mano il libro bianco è stato stampato con una tiratura limitata da una tipografia che lavora ancora con il torchio e fa tutto a mano.

Così a 89 anni Lisa Licitra Ponti è riuscita a fare ancora una volta un'operazione sintetica e allo stesso tempo molto interpretativa, perchè "il libro è come un talismano" è "perchè una serie di libri si chiamano collana", questo e non solo questo ha spiegato Lisa Ponti con un grande sorriso e tanti aforismi come "il libro si apre al vento e al lettore...", "occhi per occhi, libri per libri"....

Così tra lampade d'epoca e tappeti alcuni lettori hanno letto il libro dell'artista mentre la ballerina Daniela Massara danzava e Ferdinando Buscema interpretava magicamente (nel vero senso della parola, ossia da mago, il testo. Musicisti Jazz (Delirium Jazz Band) e la voce di Gabriella De Mango faceva un omaggio alle frasi della gran dama dell'arte che ha saputo unire letteratura e disegno.

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