Politica

Mafia, allarme di Draghi "Imprese più aggredibili dopo la crisi economica"

Il governatore della Banca d'Italia parla della diffusione della criminalità organizzata al Nord: "L'infiltrazione avanza. Può essere un freno all'uscita dalla crisi"

Mafia, allarme di Draghi 
"Imprese più aggredibili 
dopo la crisi economica"

Roma - "La crisi che abbiamo vissuto nei passati tre anni non ha certo migliorato le cose: non poche imprese, che hanno visto drammaticamente ridursi i flussi di cassa e il valore di mercato, sono divenute più facilmente aggredibili dalla criminalità". L'allarme è lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, al convegno "Le mafie a Milano e nel Nord". "In Lombardia l’infiltrazione delle cosche avanza, come ha recentemente avvertito la direzione nazionale antimafia. Le denuncie per associazione a delinquere di stampo mafioso - ha proseguito il governatore - si sono concentrate fra il 2004 e il 2009 per quattro quinti nelle province di Milano, Bergamo e Brescia".

Un freno alla crescita "Contrastare le mafie, la presa che esse conservano al Sud, l’infiltrazione che tentano al Nord, serve a rinsaldare la fibra sociale del Paese, ma anche a togliere uno dei freni che rallentano il cammino della nostra economia" aggiunge il governatore della Banca d’Italia. Secondo Draghi "fra i fattori inibenti alla crescita vi è anche l’infiltrazione mafiosa nella struttura produttiva, che è aumentata negli ultimi decenni nella sua diffusione territoriale". Poi l'elogio a poliziotti e magistrati: "L’azione di contrasto alla criminalità viene svolta innanzitutto dalla forze dell’ordine e dalla magistratura inquirente.

I successi non sono mancati, neanche in passato, a volte con il sacrificio della vita di alcuni eroi".

Commenti