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Mafia, preso il superboss Un architetto incensurato era l'erede dei Lo Piccolo

In manette Giuseppe Liga, architetto insospettabile, nuovo numero uno del mandamento di San Lorenzo, la famiglia più importante di Palermo

Mafia, preso il superboss 
Un architetto incensurato 
era l'erede dei Lo Piccolo

Palermo - Era il successore di Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Arrestati il 5 novembre 2007 i superboss del mandamento di San Lorenzo aveva preso il loro posto. Un insospettabile, Giuseppe Liga. Architetto e insoospettabile. Ma i collaboratori di giustizia più recenti lo indicano come il successore di Salvatore e Sandro Lo Piccolo alla guida del mandamento mafioso di Tommaso Natale-San Lorenzo a Palermo. Le intercettazioni hanno confermato le rivelazioni dei pentiti.

Le accuse Con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione e fittizia intestazione di beni, la scorsa notte, la guardia di finanza ha arrestato Liga, soprannominato l’architetto, ritenuto, appunto, l’erede dei due padrini di San Lorenzo alla guida del clan più importante del capoluogo. Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dai pm della Dda Marcello Viola, Anna Maria Picozzi, Gaetano Pace e Francesco Del Bene, Liga, in particolare, sarebbe stato il collettore delle estorsioni gestendo e incassando il denaro ricavato dal pizzo che continua a essere una delle principali entrate delle cosche.

Insospettabile Liga, 59 anni, è reggente regionale del Movimento cristiano lavoratori. All’uomo, insospettabile architetto del capoluogo siciliano, vengono contestate le accuse di associazione mafiosa ed estorsione: era indicato nei pizzini trovati nel covo del boss Lo Piccolo col numero 013. Assieme all’architetto Liga i finanzieri hanno arrestato anche Giovanni Angelo Mannino, 57 anni, cognato di Salvatore Inzerillo, uomo d’onore fatto fuori nel corso della guerra di mafia degli anni ’80, Agostino Carollo, 45 anni, e Amedeo Sorvillo, 57, due imprenditori palermitani coinvolti come prestanome di Liga nella società Euteco, Euro Tecnica delle Costruzioni.

A firmare il provvedimento è il gip di Palermo Silvana Saguto.

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