Tra Giorgia Meloni e Laura Boldrini è "guerra di cartelli" sul fascismo. Dopo il video muto in cui il presidente della Camera, ora candidata con Liberi e Uguali, chiede lo scioglimento delle "organizzazioni fasciste", arriva la risposta del leader di Fratelli d'Italia.
Se la Boldrini sostiene che fascismo e antifascismo non siano "categorie superate", la Meloni mette subito in chiaro che le polemiche sul passato non la riguardano. Lei, nel video, compare dopo il presidente della Camera, con una sfilza di cartelli con cui spiega che i problemi veri sono altri. I primi sono una sorta di titolo ("Italia terzo millennio") e di sottotitolo ( "Povertà, disoccupazione, criminalità") del messaggio seguente.
La Meloni non cita la Costituzione, se stessa o l'antifascismo ma "fa parlare" Nonna Maria, una pensionata sociale che si chiede: "Ma veramente la Boldrini perde tempo con le idiozie sul fascismo?". L'ultimo cartello che cade a terra è il più eloquente: "Radical chic in miniera". Chissà se la diatriba tra le due proseguirà ancora a suon di cartelli...
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