Il mercato immobiliare italiano dà segni di ripresa

L'ufficio studi Gabetti: rallenta la discesa dei prezzi. E torna l'interesse delle famiglie per il mattone

Mercato immobiliare italiano in miglioramento nel primo semestre dell'anno, con alcuni segnali di fiducia e di ripresa da parte delle famiglie: l'analisi è dell'ufficio studi di Gabetti che ha elaborato i dati provenienti dalle oltre 800 agenzie immobiliari della propria rete. La discesa dei prezzi è rallentata, soprattutto nelle metropoli (-0,9% a fine giugno), anche se in un panorama di sensibile riduzione del numero delle transazioni.
Nei capoluoghi la flessione è stata del 3,6%, rispetto al -4% accusato del secondo semestre del 2008: hanno tenuto meglio le zone centrali e prestigiose, rispetto a quelle periferiche e dell'hinterland, dove si è confermato un eccesso di offerta di nuove abitazioni.
Si stanno inoltre stabilizzando i prezzi a Milano (-1,9%) e Roma (-1,3%). E alcune tipologie di acquirenti, come i piccoli investitori, si sono riaffacciati sul mercato. Per le giovani coppie e i cittadini stranieri la situazione potrebbe invece migliorare nei prossimi mesi.
Più in genere Gabetti ha riscontrato, a partire da marzo, un ritorno di interesse per il mattone tra le famiglie italiane. In aumento anche la domanda di abitazioni usate e di tagli più efficienti.
Per chiudere positivamente le trattative in media i proprietari devono però concedere sconti, sul prezzo iniziale, nell'ordine del 15 per cento. Crescente anche l'interesse per gli affitti, in un contesto di leggera riduzione dei canoni.
Complessivamente i capoluoghi settentrionali (-3,8% la media dei prezzi nel primo semestre) hanno fatto registrare una performance in linea con i capoluoghi dell'Italia meridionale (-3,7%). Migliore la situazione del centro Italia (-3,2%).


Restano però alcune incognite, che dimostrano la vulnerabilità del settore: i lunghi tempi necessari per assorbire l'eccesso di offerta di nuove case (spesso proposte a prezzi da boom immobiliare); il tasso di disoccupazione atteso in crescita in autunno; l'andamento del costo del denaro destinato in prospettiva a risalire.

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