Migranti, parte "l'esperimento" di Salvini: "Taglio i 35 euro alle coop"

L'annuncio del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sull'accoglienza ai migranti: "Gliene daremo un pò di meno. Molti accolgono per guadagnare"

Migranti, parte "l'esperimento" di Salvini: "Taglio i 35 euro alle coop"

Continua la battaglia di Matteo Salvini contro l'accoglienza indiscriminata dei migranti. E da ministro dell'Interno del nuovo governo Conte, ora il leader della Lega promette di "tagliare" i finanziamenti che lo Stato assicura alle cooperative per l'ospitalità dei richiedenti asilo.

Le cifre, come noto, sono da capogiro. Ogni anno gli italiani versano 5 miliardi di tasse per i profughi sbarcati sulle coste nostrane. Molti finiscono però nei bilanci dei coop, Srl e onlus che hanno fatto dell'accoglienza la loro nuova attività. È il business dell'immigrazione che lo stesso Salvini ha sempre promesso di voler combattere.

Ieri da Fiumicino, il neo inquilino del Viminale ha spiegato cosa proverà a fare nei primi mesi di governo. L'obiettivo è dividere tra clandestini e "veri rifugiati". Con l'aspirazione di ridurre le spese per l'accoglienza e dare un "futuro di speranza nel loro Paese a quelli che invece oggi salgono sui barconi e muoiono nel Mediterraneo". Ma la novità nella road map del ministro dell'Interno riguarda le cooperative. "Faremo un esperimento - ha spiegato il leghista - alle cooperative invece di dare 35 euro al giorno, gliene daremo un pò di meno, e vedremo che ci sarà un bel pò di generosità in meno, perché c'è molte gente che accoglie per guadagnare, non perché glielo dice il buon Dio...".

Sulla questione immigrazione ieri il ministro si è scontrato a distanza con la Tunisia. In una dichiarazione Salvini aveva infatti detto che "quel Paese esporta galeotti". Frase che ha indignato l'ambasciatore tunisino, arrivando quasi ad una crisi diplomatica.

Di fronte al "profondo stupore" del governo di Tunisi, il leghista si è detto pronto ad incontrare "il ministro la prossima settimana", ma con "l'obiettivo di far sì che ognuno stia meglio a casa sua". Uno scopo verso cui andrà a braccetto con Viktor Orban, il premier ungherese con cui ieri si è sentito al telefono per una chiamata che sembra l'atto iniziale di un vero e proprio asse per "riformare l'Europa".

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