«Concludendo... Partiamo!». Un libro che si può cominciare a leggere anche dallultimo capitolo. Pieno di dati, progetti, ma soprattutto di idee per il futuro di una città, di un Paese e forse anche del mondo intero. Senza esagerare, «Milano Expo 2015. Unopportunità per tutti», scritto da Marco Reguzzoni e allegato da oggi al nostro Giornale (2,90 euro oltre al prezzo del quotidiano) è unoccasione per capirne un po di più. Per entrare con la testa (ma magari anche con il cuore) in un progetto che inevitabilmente cambierà il volto delle nostre strade, delle nostre piazze, del nostro quartiere. Forse anche la mentalità dei milanesi. «Internazionalizzazione - scrive Reguzzoni - vuol dire aprirsi al dialogo, forti delle proprie convinzioni e, attraverso il confronto, riscoprire i punti di forza (oltre che le debolezze) e tutta la ricchezza dellesperienza storica alla quale si appartiene». E lalfabeto è snocciolato nei diversi paragrafi. Dove si parla di alimentazione, infrastrutture, ricerca, turismo, cultura, moda e design, strutture fieristiche, solidarietà e volontariato, tecnologia, biodiversità. Ma anche dei 10 miliardi di euro di investimenti, della «via dacqua» e «della via di terra», delle ricadute occupazionali. Ma, scrive nella postfazione il presidente della Fondazione Fiera Luigi Roth, «un grande progetto non può essere considerato solo dal punto di vista delleconomia. Riguarda luomo, la sua esistenza e lambiente in cui vive».
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