Atm prova a stoppare le frenate brusche che da un anno provocano contusioni ai passeggeri e danni all' immagine di Milano. Da ieri sulla M1 del metrò gira il primo treno modificato per ammorbidire l' impianto frenante. Ed entro il 31 gennaio il sistema di sicurezza sarà ritoccato su tutti e 26 i convogli della Rossa. Lo ha annunciato ieri pomeriggio Arrigo Giana, direttore generale di Atm nel corso della commissione Mobilità del Comune.
Il nuovo sistema ha ricevuto due giorni fa il «nulla osta» dal ministero dei Trasporti. Tecnicamente, la frenata d'emergenza non sarà più coadiuvata dalla discesa sui binari di 12 pattini elettromagnetici, ma solo di 4. Quanto alle cause del problema, per ora c'è stata la rimozione delle porte di banchina che a Sesto San Giovanni creavano interferenze al sistema, attivando la frenata improvvisa. Sulle altre cause della attivazione indebita dell'emergenza si indaga ancora, nel frattempo si agisce sugli effetti: ed ecco la novità dei «pattini».
I pattini sono quei dispositivi che scendono sulle rotaie aumentando «a dismisura» la capacità di attrito dei freni. La soluzione-tampone appena omologata dovrebbe addolcire le «inchiodate» sui «falsi positivi» - i casi in cui l'emergenza effettiva non c'è - senza perdere in sicurezza nel caso in cui dovesse realmente determinarsi. «Di fronte a situazione improvvise, in cui sia necessario mettere in moto l'intera capacità frenatoria dei treni - ha garantito Giana - il sistema continuerà ad attivare tutti e 12 i pattini».
Intanto Atm procede coi test per ottenere il nulla osta tecnico anche per i treni della linea M2. Mentre il sistema di segnalamento sulla M1 è fornito da Alstom ed è automatico, quello della M2, a marcia manuale, è fornito da Hitachi (ex Ansaldo STS). «È chiaro che doveva essere fatta una verifica preventiva dei nuovi convogli - ha detto Fabrizio De Pasquale, capogruppo Fi - Queste frenate sono un grosso problema sia per i passeggeri che sono rimasti feriti sia per la credibilità del trasporto pubblico milanese. Atm ha già speso 200 milioni per i nuovi treni Leonardo che sembrano causa del problema e 80 milioni per il relativo sistema di segnalamento. L'azienda deve pretendere dai fornitori che il problema venga risolto subito e non dopo un anno». De Pasquale ha ricordato che, regime, i milioni saranno 350. Riccardo De Corato (Fdi) è tornato a chiedere una commissione d'inchiesta: «Le brusche inchiodate verranno semplicemente mitigate, non eliminate. Fino ad allora i passeggeri saranno nelle mani del Signore e dovranno continuare a fare la caccia al posto a sedere». «Dopo l'audizione non sono per niente rincuorato - ha detto Alessandro De Chirico (Fi) - In attesa di capire quali siano le responsabilità, l'Atm che sta subendo passivamente la situazione, deve intervenire in una rotazione interna dei manager. La proposta che ho avanzato è quella di separare il ruolo del direttore di esercizio da quello del responsabile della manutenzione, oggi è ricoperto dalla stessa persona.
Ritengo che per una migliore trasparenza e serenità all'interno dei settori sia preferibile che il controllore non faccia anche il controllato». Atm ha risposto che su questo fronte non sono intervenute novità: l'organigramma non è cambiato e gli incarichi sono rivestiti da tempo dagli stessi dirigenti.Alberto Giannoni
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