«Attenzione all'antisemitismo che ora si nasconde a sinistra»

In lista con «Io corro per Milano», dice: «Lavoro per giovani e over 50»

Yoram Ortona, architetto, consigliere di zona adesso in corsa per Palazzo Marino. Si è appassionato alla politica?

«Sì, la mia è una passione per la politica, anche se non ho mai avuto una casa politica precisa. Ma voglio continuare la mia attività che ho ricoperto in zona».

Vive a Milano ormai da 35 anni. La considera a tutti gli effetti la sua città?

«Amo la mia città, l'ho scelta 35 anni fa e lei mi ha accolto. Qui ho trovato un lavoro, è la città che amo, qui ho creato la mia famiglia, i miei due figli sono nati qui. La vorrei più sicura e più produttiva, con un più alto senso civico».

In che cosa nota questa carenza di senso civico?

«Vorrei che anche le periferie acquisissero un maggiore decoro urbano, ripristinando il senso civico che è il biglietto da visita di ogni città e metropoli europea. Dove c'è senso civico, c'è cultura e rispetto per le categorie meno abbienti».

Quali sono i punti principali del suo programma?

«Il mondo del lavoro non si fermi, si cerchi di investire sui giovani in coworking e startup, ma senza lasciare indietro i cinquantenni, i sessantenni che hanno perso il lavoro».

C'è un dibattito acceso sul tema della sicurezza. Che ne pensa?

«Penso che la sicurezza sia un punto importante, c'è bisogno di un maggiore rispetto delle regole del vivere comune, mi piacerebbe reintrodurre il ghisa, il vigile di quartiere».

Qual è la sua opinione su una nuova moschea a Milano?

«Sono in linea con Parisi. La nostra Costituzione tutela la libertà di culto ma è meglio che ci sia una legge nazionale poi rispettata dalle amministrazioni locali. Dobbiamo essere pronti a eventuali flussi migratori: è questa la grande sfida del nostro Paese e dell'Europa intera».

Da ex consigliere dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, vede anche lei segnali di rinascita dell'antisemitismo?

«È un fenomeno antico, soprattutto nel nostro continente, e oggi in Europa vi sono segnali molto preoccupanti di ritorno dell'antisemitismo in Europa in chiave moderna, anche se in Italia fortunatamente l'allarme è più limitato che in Francia, Belgio e Paesi del Nord Europa».

Il 25 aprile ha sfilato con la Brigata ebraica. In quali ambienti vede segnali allarmanti?

«Sfilo con la Brigata ebraica dal 2005. Come esiste un antisemitismo di destra, esiste un antisemitismo di una certa sinistra radicale, mascherato da antisionismo nei confronti di Israele.

Entrambe le forme vanno combattute e tenute sotto osservazione. L'antisemitismo è una malattia che riemerge sempre, improvvisamente, come un cancro. Anche certi segnali del vecchio antisemitismo neofascista vanno tenuti sotto controllo e condannati fermamente».

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