I due conti correnti del padre malato gridavano vendetta, impoverendosi giorno dopo giorno. I prelievi mensili per pagare ogni spesa si aggiravano solitamente sui 3.500 euro e, da qualche mese, erano praticamente raddoppiati sia numericamente che come entità. Di che cosa poteva aver avuto bisogno, improvvisamente, il nonnetto 90enne costretto su una sedia a rotelle, la demenza senile incipiente, due badanti diurne e un accompagnatore (pagato 20 euro tre volte la settimana) che da dieci mesi gli spingeva la carrozzina per la passeggiata quotidiana e l'acquisto dei giornali per poi ricondurlo a casa? Che si fosse innamorato di una ballerina del Crazy Horse ? Così il figlio 58enne - residente al piano superiore con la famiglia e che da ottobre aveva già installato al genitore una microtelecamera nella cassa acustica del televisore per poterlo controllare e precipitarsi da lui nel caso, com'era già accaduto, si addormentasse sulla sedia a rotelle e rovinasse a terra - si è messo a sbirciare sempre più spesso quei filmati dall'apparenza ripetitivi. Scoprendo che, a rubare i soldi del povero vecchio papà - deciso, davanti alle domande del figlio sull'improvvisa necessità di tanto denaro, a risparmiare addirittura sui medicinali - era il fidatissimo filippino 43enne, Allan Del Corro, regolare, incensurato, figlio dei portinai dello stabile signorile di viale Gran Sasso dove padre e figlio abitano rispettivamente al sesto e settimo piano. Un uomo che già lavorava in un'azienda di import export e quindi con un regolare stipendio. Che accompagnava il vecchietto nelle due filiali bancarie dove teneva il conto a prelevare e, una volta a casa, gli sfilava lesto la busta dalla giacca o s'impadroniva del denaro riposto dal 90enne nella cassaforte dopo averne memorizzato la combinazione. E nonostante tutto, dopo aver derubato la sua vittima, aspettava come un cane che porge la zampa in attesa della carezza, il compenso dei 20 euro quotidiani come se si trattasse di manna dal cielo.
La denuncia del figlio dell'anziano derubato arriva al commissariato «Città Studi» il 21 novembre. È morto circostanziata e la squadra investigativa si mette subito al lavoro: le immagini della telecamera non lasciano alcun dubbio su quel tipo che, con aria molto circospetta, tre volte a settimana s'impadronisce di cifre che variano da 50 a 100 euro al giorno non appena rientrato con l'anziano dalla passeggiata, infilando furtivo il denaro nella borsa appesa alla carrozzina. I poliziotti consigliano al figlio dell'anziano di fotocopiare le banconote in cassaforte e, sei giorni dopo bloccano il filippino sul pianerottolo, restituiscono il denaro appena rubato al vecchietto e gli sequestrano il bancomat verificando che il «fido» Allan aveva preso circa 8-900 euro al mese.
Mercoledì, per il solo furto del 26 novembre, il filippino ha patteggiato un anno e 2 mesi di condanna senza sospensione della pena che trascorrerà in una comunità.
«Quindi ci sarà un altro processo per tutti gli altri furti» sottolineano al commissariato «Città Studi». I poliziotti hanno riconosciuto il filippino come assiduo frequentatore di sale di scommesse della zona: un vizietto che gli è costato caro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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