Bilanci attivi, Fiera punta sull'estero

Un piano da 100 milioni. L'ad Curci su Host: «Il salone dell'ospitalità numero uno»

Michelangelo Bonessa

Investimenti da 100 milioni. Fiera Milano parte col piano per il quinquennio 2018-2022 da alcune certezze e prospettive positive. L'ad Fabrizio Curci ha spiegato che «i risultati che stiamo conseguendo sono in miglioramento, oltre le nostre aspettative».

Un esempio è Host, il salone internazionale dell'ospitalità visitato durante l'ultima edizione da 187mila buyers. Migliaia di persone venute a comprare e che hanno reso la manifestazione «numero uno al mondo del settore» ha precisato Curci. Buyers in città per l'evento ma anche perché «Milano tira più di tutti in questo momento» ha detto il dirigente. Host è uno dei punti forti di Fiera Milano, l'idea è di migliorarlo: si punta sui grandi eventi che, secondo i dati snocciolati dall'azienda, sono la vera fonte di crescita per il mercato fieristico che procede con una media del 4% annuo. Sviluppando questi, ci saranno le risorse anche per mercati di nicchia ma ad alto valore aggiunto, come le barche sopra i 15 metri. Gli altri eventi interni su cui intende puntare Rho sono Tuttofood e Homi, l'ex Macef. Mentre un evento importato su cui si basano le previsioni positive di bilancio del quinquennio, circa 30 milioni di attivo all'anno, è Emo, la fiera della macchina utensile, che torna a Milano nel 2021.

L'intenzione del gruppo alla guida dell'ente è di concentrarsi su tre pilastri: la massimizzazione del potenziale dei luoghi fisici, la concentrazione nei settori in cui c'è l'expertise e il potenziamento del capitale umano. Una delle prime operazioni è stata quella di riorganizzare la propria presenza all'estero che ha portato l'azienda in Sudafrica e Brasile a rendere meglio. In Cina e India si sono affidati più alle collaborazioni con partner locali, una formula con meno costi e più agile che sta dando soddisfazioni. Continua la ritrattazione dei contratti per contenere i costi e su questo aspetto «c'è un'aggressione costante - ha dichiarato Marco Pacini, direttore finanziario di Fiera Milano - ma non tutti hanno la stessa scadenza». I 100 milioni messi sul piatto da Fondazione Fiera pongono basi solide per i progetti dell'ente. I primi 30 sono stati spesi per acquistare i parcheggi. Altri saranno usati per coprire i padiglioni di pannelli fotovoltaici aumentando la sostenibilità ambientale diminuendo nel contempo i costi energetici e altri per migliorare i servizi.

«Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo sentito ha detto Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Fiera Milano - Mi piacciono la pragmaticità, la concretezza, i riferimenti all'importanza che Fiera Milano ha per tutto il settore dell'industria italiana».

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