Cronaca locale

Centri sociali, la contestazione è un flop

Solo 150 antagonisti in corteo. Slogan e insulti, ma niente scontri con le forze dell'ordine

Centri sociali, la contestazione è un flop

Si temevano i centri sociali, gli anarchici, le proteste, le azioni isolate, gli assalti alle varie zone rosse, con scontri, cariche e feriti. Invece la contestazione dell'area antagonista si è risolta in un misero flop: 150 «centrosocialisti» in corteo per le vie cittadine, una cinquantina di anarchici a zonzo per la città, qualche decina di vecchi «rifondaroli» in Cordusio.

Certo lo schieramento delle forze dell'ordine, oltre 2mila agenti, non induceva a chissà quali temerarie azioni di disturbo. Anche perché il messaggio fatto arrivare ai contestatori era stato chiarissimo: tolleranza zero. Mentre solitamente la questura lascia un po' il guinzaglio lungo sul collo ai manifestanti, deviare dal percorso del corteo o fronteggiare le forze dell'ordine, per l'Asem era vietato sgarrare. Messaggio arrivato «forte e chiaro» ai manifestanti che ieri mattina alle 9.30 si sono trovati in Cairoli. All'inizio poche decine di «fedelissimi», arrivati faticosamente a 150 verso le 10 quando il corteo è partito. Dipanandosi poi lungo porta Volta, piazza della Repubblica e Bastioni per concludere in piazza Oberdan. Mai visto nulla di più ordinato, a parte ovviamente le solite truculente parole d'ordine contro i fascisti e i razzisti della Lega che domani sfileranno contro l'immigrazione clandestina. Gli antagonisti hanno poi lanciato un appuntamento alle 18.30 in piazza Fontana per contestare il generale Prayuth Chan-ocha, a capo di una giunta militare che governa la Thailandia. La questura ha fatto capire che non era il caso e i «compagni» si sono ritirasti in buon ordine.

Gli anarchici si sono invece dati appuntamento in Statale, ma alla conta si sono trovati in una cinquantina. In metro si sono recati a piazzale Lodi, quindi in Maciachini infine in viale Jenner per imbrattare la sede delle Coop. Perché, lo sanno solo loro.

Infine la serata si è conclusa con un presidio di qualche decina di vecchi comunisti in Cordusio: chissà con chi ce l'avevano.

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