Prima vittoria del Comune nello scontro giudiziario con la Fondazione Cerba e i curatori del fallimento Ligresti. Ieri il Tar della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla fondazione e dai curatori che puntavano a costringere Palazzo Marino a rispettare il vecchio accordo di programma sull'area di via Ripamonti. Se i giudici amministrativi avessero accolto la richiesta, il Comune avrebbe visto saltare il suo tentativo di congelare per un anno l'operazione in modo da avere il tempo di contrattare un nuovo assetto per l'area.
Invece la decisione del Tar lascia spazio aperto alla trattativa, che sta faticosamente muovendo i primi passi. Dopo gli scontri iniziali, l'assessore all'Urbanistica Lucia De Cesaris e i proprietari dell'area (ovvero la Visconti srl, società creata dalle banche creditrici delle società di Ligresti) stanno cercando di lavorare a una soluzione mediata. Il Comune si starebbe rassegnando a dare il via libera all'operazione sull'area Cerba o in quelle immediatamente limitrofe, che comunque appartenevano a Ligresti, prendendo atto che il centro di ricerca biomedica ha senso solo se a ridosso dell'Istituto europeo di oncologia, mentre la Visconti starebbe manifestando la disponibilità a rivedere il progetto per la parte non sanitaria.
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