Comunità ebraica Walker Meghnagi

Walker Meghnagi è da pochi giorni presidente della Comunità ebraica milanese, dopo aver trionfato alle elezioni che hanno rinnovato il Consiglio.
Presidente, che ne pensa del viaggio in Medio Oriente del sindaco e della Festa palestinese in programma a Milano?
«Niente di male, anzi. Trovo giusto che il sindaco faccia quel viaggio. Israele è sempre stata favorevole a uno Stato palestinese. Lo stesso vale per la festa. Basta che non diventi un'occasione per fare politica, ma per incontrarsi. Un'occasione di dialogo e conoscenza, come lo fu la fiera israeliana un anno fa».
La sinistra milanese non è strabica sul caso Israele-palestinesi?
«Una vecchia sinistra, quella che andava a braccetto con Hezbollah, non ha aiutato il dialogo. Pisapia mi sembra equilibrato».
La comunità ebraica è favorevole all'apertura di una moschea. Lei lo conferma?
«La Comunità ebraica ha sempre detto che riconosce la libertà dei culto dei musulmani e il loro diritto di avere un luogo in cui pregare. È così».
Dal vostro mondo sono arrivare anche precise richieste sul rispetto delle regole, per evitare possibili infiltrazioni.
«Certo, le moschee, che noi riconosciamo, devono essere luoghi in cui si prega e si fa cultura. Non luoghi per fare altro, per esempio luoghi di indottrinamento, basti pensare a quel signore di Brescia (il marocchino arrestato mentre preparava un attentato alla sinagoga, ndr)».
La sua linea è di apertura?
«Il 2 settembre sarà celebrata la Giornata europea della cultura ebraica.

E io ho intenzione di invitare tutti i rappresentanti del mondo islamico milanese».
Anche quelli di viale Jenner?
«Tutti. Detto questo spero che loro farebbero altrettanto. Noi siamo disponibili a buttare giù gli steccati».

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