Dentro il fortino di via Zama. Bottigliate alla polizia locale

Il centrodestra riporta l'attenzione sulla ex scuola Scavuzzo: "L'intervento di Amsa già in programma"

Dentro il fortino di via Zama. Bottigliate alla polizia locale

Li hanno accolti a bottigliate. Due sopralluoghi politici in due giorni riportano l'ex scuola di via Zama al centro della cronaca causando la reazione rabbiosa degli occupanti e quella infastidita del Comune. Questo edificio nel territorio del Municipio 4 è abbandonato da anni e, come tanti posti di proprietà pubblica, è diventato un rifugio per senza tetto, immigrati irregolari e spacciatori. Un buco nero, anche sanitario vista la quantità di spazzatura accumulatasi all'interno, che in tanti vorrebbero chiudere. Quando due giorni fa la polizia locale ha accompagnato Paolo Guido Bassi, presidente leghista del Municipio 4, e Oscar Strano, consigliere di Forza Italia della stessa zona, a visitare l'edificio di tre piani con i privati che vorrebbero riqualificarlo è stata accolta da una pioggia di bottiglie. I quaranta occupanti della struttura non gradiscono le visite, ma i rappresentanti del municipio sono decisi a tirare dritto per favorire la riqualificazione. La parrocchia San Galdino, la cooperativa sociale La Strada e la Prodotti Gianni srl vorrebbero aprirci una palestra per una squadra di pallavolo, un asilo e una scuola di formazione. Strano e Bassi hanno chiesto al Comune e al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza di liberare l'edificio, ma «l'intervento - spiega Strano - è vincolato all'immediato avvio dell'attività». Il Comune cioè non vuole spendere soldi per risanare l'ex scuola per vedersela rioccupata dopo pochi giorni. Il sopralluogo, anche se limitato al pianoterra, si è svolto senza feriti. «Eravamo qui con parroco e associazioni - ha precisato Bassi - perché vorremmo far tornare questo posto a disposizione della collettività (Guarda la gallery)».

Il giorno successivo è stato il turno di Silvia Sardone, consigliere regionale di Forza Italia, che con la polizia è entrata nello stabile per denunciarne le condizioni di degrado. «Mi chiedo perchè il Comune non decida di abbattere questi stabili se non è in grado di metterli in sicurezza - ha contestato Sardone - L'impressione è che al Comune faccia comodo avere questi rifugi per clandestini, in modo di non avere tanti irregolari (spesso delinquenti) nelle strade. E' una scelta francamente vergognosa, senza sgomberi e riqualificazione, si lascia questo quartiere al totale degrado».

Da Palazzo Marino fanno sapere che in realtà «il problema è noto da tempo» e che sono già stati stanziati i fondi per Amsa, 41mila euro, per la pulizia e sanificazione dei luoghi. Mesi fa infatti anche il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale aveva chiesto al vicesindaco Anna Scavuzzo il permesso per effettuare un sopralluogo, ma era stato negato l'accesso. Quando De Pasquale ha chiesto perchè invece ai rappresentanti del Municipio 4 fosse stato concesso, la risposta del vicesindaco è stata che chiunque abbia dato l'assenso non ne aveva titolo. Una reazione piuttosto stizzita: «Sono stupita che si pensi di pretendere la disponibilità della sicurezza pubblica non per metterla al servizio della sicurezza dei cittadini - ha puntualizzato Scavuzzo - ma come scorta personale per farsi un selfie dove non serve».

Ora resta da concordare con le altre autorità i tempi e le modalità dell'intervento. «I cittadini sono stanchi, sono sei mesi che chiediamo lo sgombero - ha chiosato De Pasquale - mi chiedo se forse dobbiamo arrivare a chiamare Salvini».

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