Cronaca locale

Incidenti e guasti in metrò Adesso indaga la Procura

Troppi disguidi sulle tre linee, i pubblici ministeri aprono un'inchiesta. Nel mirino i mezzi obsoleti e il sistema elettronico che gestisce il traffico

Folla in metropolitana a causa di un guasto a un convoglio
Folla in metropolitana a causa di un guasto a un convoglio

L'ultimo episodio solo poche settimane fa. Un guasto agli impianti della fermata «Centrale» blocca la circolazione della metropolitana. Soltanto uno dei molti casi registrati nel recente passato. Troppi. Così, la Procura ha deciso di vederci chiaro. E ha aperto un fascicolo. Niente indagati, e ancora nessuna ipotesi di reato. Ma la richiesta a un esperto - un docente del politecnico di Torino - di redigere una perizia per capire le ragioni di tanti malfunzionamenti.

L'inchiesta è stata affidata al pubblico ministero Alessandra Cecchelli - magistrato del sesto dipartimento, coordinato dal procuratore aggiunto Nicola Cerrato - e non nasce da alcun esposto. La Procura dunque, ha voluto procedere autonomamente, mossa dal susseguirsi di problemi tecnici e di qualche incidente che stanno esasperando gli utenti delle tre linee del metrò. Nel mirirno dei pm, in particolare, finiscono così i convogli Atm, alcuni dei quali ritenuti eccessivamente vecchi, e il sistema che governa la circolazione dei treni. Un software di nuova generazione, entrato in vigore nel novembre del 2011, ma che paradossalmente ha dato altri problemi. Pensato per aumentare le frequenze dei treni, riducendo gli intervalli tra i convogli da 120 a 90 secondi, in realtà ha dato più di un grattacapo. E la causa sta proprio nella difficoltà di comunicazione tra il «cervellone» - strumento ultramoderno - e i mezzi più obsoleti, vicini ormai alla rottamazione.

Così come era successo, ad esempio, la mattina del 6 ottobre scorso. Nel giro di un paio d'ore, lo stesso inconveniente si era registrato sia sulla linea rossa che su quella gialla. Un'avaria che in realtà aveva provocato solo un breve stop, ma sufficiente ad alimentare l'insofferenza dei molti passeggeri. Perché i guasti si susseguono, nonstante l'azienda di trasporti si sia impegnata in un piano di ammodernamento del parco mezzi e del sistema di gestione delle linee, riducendo in media i guasti con ritardi superiori ai 5 minuti tra il 30 e il 40 per cento. Eppure, ancora non basta. In particolare sulla «Rossa», la prima metropolitana di Milano. E dunque la più vecchia.

Così, lo scorso 4 ottobre, alla fermata «Uruguay» su un treno era scattata la frenata di emergenza. La causa? Il sistema aveva segnalato un'anomalia. Di fatto, però, tre passeggeri erano rimasti contusi, e la circolazione bloccata per 20 minuti. Pochi giorni prima, il 26 settembre, un convoglio (entrato in servizio nel lontano 1975) ne aveva tamponato un altro provocando qualche lieve ferito. Solo nel 2012, le frenate di emergenza sulle tre linee della metropolitana erano state 30.

Unica consolazione, il dato dell'anno precedente: ben 75 nel 2011.

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