INDAGINI Gli amici hanno intuito che il ragazzo aveva fatto una brutta fine

Si concentrano sempre più negli ambienti dei transessuali le indagini della squadra mobile sull'omicidio di uno studente portoghese di 19 anni trovato cadavere in avanzato stato di decomposizione mercoledì pomeriggio in uno stabile dismesso di via Negrotto 40. Il rinvenimento del corpo senza vita è avvenuto praticamente il giorno dopo che il padre del ragazzo, che non vedeva il figlio da parecchio tempo, proprio per averne perso le tracce, era andato a denunciarne la scomparsa negli uffici della questura, in via Fatebenefratelli 11. La segnalazione alla polizia, però, arriva solo nel momento in cui alcuni degli amici del ragazzo hanno ventilato al genitore, preoccupato per la sua prolungata assenza da casa, la possibilità concreta che il figlio avesse fatto una brutta fine dopo essere finito in un giro poco raccomandabile.

Le indagini della polizia si stanno muovendo proprio in questa direzione. Il giovane morto, infatti, aveva da tempo abbandonato gli studi per seguire un gruppo di stranieri che vivevano alla giornata. E che, con ogni probabilità, solevano incontrarsi e anche trovare rifugio per la notte nei locali di via Negrotto 40. Che, al commissariato di Quarto Oggiaro è risaputo, è stato e probabilmente è ancora, un noto crocevia di transessuali e travestiti. Per questo gli investigatori si stanno convincendo che il delitto sia maturato in questi ambienti.

Nel 2012 lo stabile, «ripulito» dalla presenza di travestiti senza fissa dimora, era stato riconsegnato dale forze dell'ordine alla proprietà raccomandando di metterlo in sicurezza.

La polizia, infatti, aveva chiamato l'A2a affinché staccasse l'elettricità per renderlo meno «appetibile» a senza tetto di ogni genere. Nonostante ciò la costruzione ha continuato a essere metà fissa di trans. E il ritrovamento del cadavere del giovane portoghese tra queste mura non può essere casuale.

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